L’ex sindaco ed ex deputato regionale Fabio Mancuso torna sul luogo del delitto, il proscenio di Palazzo Bianchi. E lo fa alla vecchia maniera: con un comizio. Dieci anni dopo la memorabile quanto disastrosa uscita, il comizio a favore di Giovanni Bulla e contro Pippo Ferrante – “Amici, nemici, avversari politici, a cu ‘cci doli a panza” – Mancuso prenota la piazza per domenica 3 giugno, ad una settimana esatta dalla domenica elettorale quando gli adraniti saranno chiamati a votare per scegliere uno dei tre candidati sindaco: D’Agate, Di Primo e Monteleone.
“La piazza è mia, la piazza è mia” pare ripetere – alla maniera dello strano personaggio di “Nuovo Cinema Paradiso – la vecchia volpe della politica adranita. Mancuso muore dalla voglia di scendere di nuovo nell’arena di piazza Umberto. Solo che gli arcinemici di ieri, il sindaco uscente Ferrante in testa, sono diventati gli alleati di oggi. Qualcosa si inventerà, c’è da scommettere. Troverà il modo di attaccar briga contro qualcuno. Appena un anno fa, tenendo a battesimo il movimento giovanile “Muovi Adrano”, Mancuso aveva giurato di “…voler prendere a calci nel sedere” tutti i partiti che si sarebbero presentati al suo cospetto, salvo poi cambiare idea e tirare la volata sotto le insegne dell’Udc all’amico Giovanni Bulla nella trionfale corsa alle regionali. Non solo: all’appuntamento elettorale del 10 giugno, Mancuso e la sua squadra si presentano con il simbolo della Lega di Noi con Salvini.
Appreso del prossimo comizio di Mancuso, ad Aldo Di Primo, candidato sindaco del Patto della Pescheria che vede nello stesso autobus Mancuso-Ferrante-Firrarello- Bulla e Sammartino, sono venuti i sudori freddi. Da buon adranita ricorda ciò che è successo all’ultimo miglio nella campagna elettorale di 10 anni fa: il comizio che cambiò il destino di Adrano. Tutti, ma proprio tutti, si coalizzarono contro Mancuso e del candidato Bulla ne fecero polpette.
La voglia irrefrenabile di Mancuso di riprendersi la piazza rischia di inguaiare Di Primo e gli altri alleati dell’Inciucione. Già quello che sembrava un impegno non scritto – appoggiare la candidatura di Di Primo ma stare un po’ defilato – è saltato nei fatti con l’annuncio di un comizio in pubblica piazza. Assisteremo ad un colpo di teatro? La Pace con relativo abbraccio dell’ex nemico Ferrante destinatario di denunce alla Magistratura? Improbabile. Nel marasma della politica, dove per tirare a campare si stringono accordi innaturali e inspiegabili, Mancuso fiuta l’aria di una imminente campagna elettorale nazionale e la possibilità di ritentare la scalata al Parlamento dopo il flop di pochi mesi fa. Tutti i sondaggi danno per favoritissimo Matteo Salvini, il segretario della Lega che è la nuova casa politica di Mancuso.
Forse proprio per questo, per ribadire cioè la propria leadership, la vecchia volpe della politica adranita vuole riprendersi la piazza. Con il rischio che uno scivolone, un errore irrefrenabile, mandi all’aria il progetto elettorale di Aldo Di Primo.