Beni per 20 milioni di euro sono stati confiscati all’imprenditore Pietro Funaro, 57 anni, ritenuto dagli investigatori “vicino alle famiglie mafiose” del trapanese. Gli agenti di Polizia della Divisione Anticrimine e i finanzieri del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani, hanno iniziato le operazioni di esecuzione del decreto emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Trapani, nell’ambito del procedimento di prevenzione attivato su proposta del Questore di Trapani in data 19.06.2014, con cui si dispone l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale della confisca di svariati beni immobili, autovetture, un imbarcazione, conti correnti e società, beni sequestrati anticipatamente nell’ambito di tale procedimento ed aventi un valore stimato di circa 20 milioni di euro a carico di Funaro.
“Attivo nel settore edile, da anni operanti soprattutto nel lucroso settore dei lavori appaltati da enti pubblici in Sicilia”, lo descrivono gli inquirenti. Il provvedimento viene emesso a conclusione di analisi condotte dalla Divisione Anticrimine su pregresse acquisizioni degli organi di polizia giudiziaria e all’esito di indagini societarie e patrimoniali, svolte congiuntamente dalla Divisione Anticrimine e dal Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani. Le risultanze delle indagini “hanno evidenziato la vocazione imprenditoriale di Cosa Nostra e il suo perdurante potere ben più esteso del territorio provinciale trapanese, distribuito, piuttosto, in gran parte del territorio regionale attraverso la costituzione di un reticolo imprenditoriale per il condizionamento illecito della fase di aggiudicazione della gestione dei lavori e delle forniture concernenti la realizzazione di opere pubbliche appaltate”. Gli elementi indiziari raccolti si sono fondati sull’esito di un complesso di investigazioni svolte da vari organi di polizia giudiziaria, in particolar modo tra la seconda metà degli anni ’90 e il più recente periodo, ed in particolare hanno rilevato le informative di reato ”Progetto Mafia – Appalti Trapani fase III” del 2007, ”Progetto Mafia Appalti I” del 2004, nonché le consequenziali o.c.c.”Mafia Appalti fase I” e ”Mafia Appalti fase II”, ”Progetto Mafia – Appalti Trapani fase III”, attività d’indagine dalle quali sono emersi elementi in relazione al rapporto di cointeressenza di Funaro con il vertice del mandamento mafioso di Trapani.
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