Confermati gli arresti domiciliari per l’ex deputato centrista della Regione siciliana Marco Forzese, scattati il 3 maggio nell’ambito dell’inchiesta della Procura distrettuale per corruzione denominata ‘Black job’. La decisione è del Tribunale del riesame di Catania che ha confermato l’ordinanza del Gip anche a carico del direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro Domenico Tito Amich, che è stato poi portato in carcere per non avere rispettato le restrizioni poste dai domiciliari per andare a trovare la fidanzata. Torna invece libero l’ex consigliere di FI al Comune di Catania Antonino Nicotra: i giudici hanno infatti accolto il ricorso del suo legale, l’avvocato Tommaso Tamburino, e disposto la revoca dei domiciliari. Sara’ deciso giovedi’ prossimo il ricorso presentato dalla responsabile dell’ufficio legale dell’Ispettorato del lavoro di Catania, Maria Rosa Trovato, sempre ai domiciliari. Dalle indagini della Guardia di finanza di Catania, che si e’ avvalsa anche di intercettazione e della collaborazione di funzionari dell’Ispettorato del lavoro, sono emerse la scomparsa di fascicoli, le richieste di sanzioni annullate e la concessione di rateizzazioni al minino in cambio non di soldi, ma di favori, promesse di pacchetti di voti dagli imprenditori aiutati e pressioni sulla Regione per ottenere promozioni o assunzioni in strutture pubbliche.