Sembra tutto pronto per vivere la Green Week a Paternò. Rinverdiamo la città, rinfreschiamo il clima. I benefici del verde in città. E’ questo il titolo della manifestazione, promossa dalla Commissione Europea, per sensibilizzare le comunità locali sul tema della mitigazione dei cambiamenti climatici. Dal 21 al 26 maggio, a Paternò si svolgeranno innumerevoli iniziative – promosse dall’Amministrazione e coordinate dall’ufficio Cultura del Comune – che coinvolgono scuole, associazioni, imprenditori, esercenti, intellettuali, artisti e diversi enti pubblici e privati.
La città, si sta mobilitando. Fervono i preparativi e tutti, proprio tutti – messi da parte le appartenenze politiche, culturali e sociali – stanno dando il loro contributo. E’ un segnale di civiltà, che fa ben sperare. Sembra, che si sia capito che di fronte all’emergenza cambiamento climatico bisogna fare squadra, da subito, tutti e a partire dal proprio orto, dal proprio quartiere, senza aspettare chissà quale miracolo e senza pensare che la soluzione sia sempre altrove.
E’ lodevole lo sforzo di Salvo Girianni e Anna Caruso (funzionari del Comune), che stanno coordinando una macchina organizzativa enorme per un centro come Paternò, non più abituato ad eventi del genere, alla scala europea. E’ lodevole lo sforzo di tutti e ci auguriamo che sia una festa che possa determinare un vero cambiamento culturale nel modo di gestire il territorio, pensando all’esigenza di proteggere lo spazio coltivato, la natura e i suoli permeabili.
Evento culturale, mediatico, didattico. Questo è lo spirito che vuole caratterizzare il Green Week. Conferenze, eventi, performance, dibattiti, mostre, giochi, esibizioni, letture, rappresentazioni e tanto altro. E’ un momento di riappacificazione dei conflitti della politica. Più spazio al confronto, all’incontro, all’inclusione.
Ma quali sono i temi che potrebbero essere oggetto di riflessione all’interno di questa esperienza? Mi sembra che il riuso degli spazi residuali e interstiziali, dentro la città e lungo i suoi margini – per implementare il verde – sia un tema da approfondire. Il programma sperimentale proposto dalle scuole superiori, denominato PULSE (Power Urban Living Social Economy) sollecita in tal senso. Quale utilità può avere la creazione di orti – declinati come istallazione di land art – nello spazio urbano?
Le scuole tentano di dare una possibile risposta con un progetto condiviso – frutto della collaborazione tra tutti gli istituti di istruzione superiore di Paternò (Liceo Classico e Artistico, Liceo Scientifico, Istituto Tecnico Economico, Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente e il Liceo Linguistico e delle Scienze Umane).
Non vogliamo privarvi della sorpresa, (e per questo non vi offriamo nessuna immagine) perché alle 17.00 del 21 maggio PULSE sarà presentato alla città, (in piazza Santa Barbara) alla presenza di Sebastiano Tusa, Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia. La scuola, si propone come incubatore di buone pratiche e di partecipazione, realizzando un patto con il territorio. Un lavoro di squadra che ha visto coinvolti tutti i dirigenti scolastici, i docenti, gli alunni e alcuni partners tecnici (officina 21 e Masseria Baudo) oltre agli sponsor che hanno reso possibile la realizzazione del prototipo (Cooperativa sociale Bios, Farmacia De Iaco, Cantina Barbadoro, Arredi Artema, Tipografia Hibla Ink) a basso costo, al fine di renderlo accessibile a chiunque. (e chissà se il Comune ne commissiona alcuni, per incentivarne l’uso nello spazio pubblico urbano?)
La stessa genesi del progetto PULSE è di fatto un manifesto programmatico che vuole dare centralità alla formazione scolastica a servizio della collettività. Una modalità di partecipazione attiva, in cui gli attori del progetto, contribuiscono con la loro creatività e originalità (scientifica) ad implementare un “pentagramma musicale” precostituito preliminarmente, sulle cui forme si inseriscono le “invenzioni”. Condiviso l’obiettivo culturale e didattico, condivisa l’armatura su cui innestare i contributi delle singole scuole, non restava che fare emergere le vocazioni dei ragazzi, dei docenti e la sensibilità dei Dirigenti Scolastici (che hanno sostenuto il programma di ricerca). Un modo diverso di fare partecipazione, meno retorico e più pratico.
Un’altra riflessione è sicuramente quella che afferisce all’esigenza di contrazione delle superfici impermeabili e al potenziamento dello spazio verde. (per dirla più chiaramente, stiamo parlando di ridurre le aree edificabili esistenti ed evitare di programmarne nuove) Torniamo ad evidenziare – e più volte l’abbiamo fatto – che serve una politica di potenziamento delle aree alberate. (in questo senso vi proponiamo l’evento del 24 maggio alle 18.00, sempre nella biblioteca comunale) Piantare alberi è l’unica, vera soluzione per migliorare l’ambiente oltre a puntare sulla mobilità pubblica e il riuso/riciclo dei suoli e dei rifiuti. Serve un tavolo speciale per queste tre questioni strategiche e Green Week può essere il palcoscenico ideale per affrontare tale tema.
In alcune passeggiate organizzative, condotte insieme agli organizzatori del Green Week – per esempio nei giardini nascosti, dentro la città storica – è emersa la necessità di affrontare anche il tema della riconfigurazione delle cortine urbane, con pareti verdi verticali o altri accorgimenti, se vogliamo rigenerare il paesaggio urbano concretamente.
Lo strumento per avviare una nuova stagione tutta green è quello della pianificazione urbanistica (PRG) e le modalità nella definizione degli obiettivi, è la scommessa dei prossimi mesi in questa città. Su questi e su altri argomenti si faranno degli approfondimenti il 25 maggio, a partire dalle 9.00 nella biblioteca comunale, dove studiosi e ricercatori offriranno nuovi spunti di riflessione per una città più a misura d’uomo e confortevole.
Speriamo che aldilà dell’evento mediatico, tutto questo serva a indirizzare la politica verso scelte più coerenti alle indicazioni della comunità scientifica internazionale. E’ questo in fondo l’obiettivo della Comunità Europea. Educare dal basso attraverso la promozione di temi specifici che sono nell’agenda dell’Europa oltre che nell’Enciclica di Papa Francesco, Laudato Sii.