Ragusa, la polizia smantella la “banda delle spaccate”: anche 5 in una notte

Catturata dalla Polizia di Stato di Ragusa, la banda delle spaccate. La Squadra Mobile, insieme ai Commissariati di Comiso e Vittoria, ha raccolto fonti di prova in ordine a 20 gravissimi fatti reato tra spaccate e rapine. I ladri riuscivano a compiere anche 5 spaccate in una notte, tra quelle tentate e quelle consumate. Rubavano auto vecchie e robuste con sistemi di sicurezza obsoleti e le usavano come “ariete” per sfondare gli infissi in vetro o le saracinesche. Furti consumati su tutto il territorio ibleo, da Vittoria a Pozzallo passando per Comiso e Chiaramonte Gulfi. I presunti autori dei furti, sono sospettati di aver commesso reati in tutti gli altri comuni della provincia di Ragusa, per sconfinare anche nelle province limitrofe di Catania e Siracusa.
Furti in abitazione, furti aggravati e rapine: queste le accuse per le quali sono finiti in carcere Rosario Antoci, Salvatore Fidone, Salvatore Giordanella, Gabriele Meli e Giovanni Giliberto. Il giudice per le indagini preiminari ha accolto le tesi investigative coordinate dalla Procura di Ragusa ed affidate alla Polizia di Stato – Squadra mobile ecommissariato di Comiso e Vittoria – emettendo l’ordine di cattura. Le indagini iniziano nel 2018 a seguito di furti perpetrati con il metodo della cosiddetta ‘spaccata’, sia ai danni di esercizi commerciali sia ad abitazioni private. Gioiellerie, minimarket, profumerie, parrucchieri, panifici, farmacie, bar, distributori di carburanti e pasticcerie rientravano tra gli obiettivi dei criminali. Gli indagati – e’ stato appurato dai sistemi di videosorveglianza – rubavano prima un’autovettura e poi, individuati preliminarmente gli obiettivi, utilizzavano le auto come “ariete”. Da qui il nome dell’operazione. Per entrare rapidamente nella struttura presa di mira sfondavano infissi e/o le saracinesche e una volta entrati facevano razzia di tutto cio’ che aveva valore e facilmente asportabile. Spesso si accontentavano delle monete contenute nelle casse: danni per migliaia di euro per portare via 300 euro di monetine. La banda sgominata dalla Polizia di Stato ha iniziato dal territorio di Vittoria, per poi spostarsi a Comiso e negli altri comuni della provincia iblea creando grande allarme sociale, a seguito degli arresti e dei controlli disposti dal Questore di Ragusa. Tre arresti i primi a seguito di altrettanti furti con spaccata. 
I sistemi di videosorveglianza hanno fornito le prime evidenze permettendo agli investigatori di ottenere il controllo delle conversazioni telefoniche. Si trattava di una banda organizzata, ognuno di loro aveva un ruolo, chi rubava le auto, chi effettuava i sopralluoghi e chi coordinava le fasi di attuazione dei furti con spaccata. Un team della Polizia di Stato con gli investigatori della Squadra mobile e dei Commissariati di Comiso e Vittoria ha condotto una serrata indaginedurante la quale sono stati sventati decine di colpi gia’ programmati dalla banda, mentre per quelli consumati sono stati raccolti elementi indiziari inequivocabili. Ricostruito 20 fatti reato, tra furti in abitazione, furti aggravati ed una rapina. Cercavano soldi per soddisfare le loro esigenze personali; se non potevano realizzare le spaccate, si dedicavano ad altri criminni come una rapina ad un minimarket dove Meli, Fidone e Giordanella non hanno esitato a puntare un grosso coltello alla gola del titolare per farsi consegnare 100 euro. Durante le indagini Antoci, Fidone e Giliberto sono stati tratti in arresto in flagranza di reato. Antoci l’ 8 febbraio 2018 e’ stato arrestato dalla Mobile e posto ai domiciliari, mentre asportava merce da un camion in sosta; Fidone era stato arrestato in data il 30 marzo dalla Polizia per aver violato una misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale; Giliberto era stato arrestato il 22 aprile dopo un rocambolesco inseguimento nel centro di Vittoria. Le intercettazioni hanno completato il quadro: emergeva la pericolosita’ degli indagati, pronti ad usare violenza contro le vittime. Meli, Fidone e Giordanella, quest’ultimo vantandosi con la fidanzata, raccontavano della rapina ai danni di un esercente al quale avevano “spaccato la faccia” e che volevano colpire nuovamente. Le indagini sono terminate a meta’ aprile quando la Polizia di Stato ha depositato una corposa informativa di reato alla Procura della Repubblica di Ragusa diretta dal dottor Fabio D’Anna e il titolare delle indagini, il sostituto Santo Fornasier, ha valutato quanto raccolto dagli investigatori, chiedendo ed ottenendo la misura cautelare della custodia di carcere.

Riguardo l'autore Corriere Etneo

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