L’ex presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, due ex assessori dei suoi governi, Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, sono tre degli otto nuovi indagati dell’inchiesta su Antonello Montante, arrestato con l’accusa di avere creato una rete di ‘talpe’ tra investigatori e 007: sotto indagine anche il successore dello stesso Montante al vertice di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso d’ufficio e al finanziamento illecito dei partiti. Sotto indagine pure il presidente dell’Istituto regionale per le attività produttive (Irsap), Maria Grazia Brandara, e gli imprenditori di Caltanissetta Carmelo Turco, Rosario Amarù, Totò Navarra. L’indagine e’ condotta dalla Procura di Caltanissetta.
Ieri, nel corso dell’interrogatorio davanti ai magistrati della Procura nissena, Montante ha respinto tutte le accuse a suo carico, attaccando i suoi più grandi accusatori, gli imprenditori Marco Venturi e Alfonso Ciceri, sostenendo la loro “inattendibilità”. Non solo. Quando il gip gli ha chiesto perché tenesse un caveau nella sua abitazione di Serradifalco contenente diversi dossier su politici, imprenditori e giornalisti, Montante avrebbe detto che quella stanza fosse lì a sua insaputa. Ha più volte ribadito di avere “sposato” le istituzioni temendo che adesso “Cosa nostra me la farà pagare”. “Ho stravolto la mia vita – ha detto – e sono sicuro che non posso più tornare indietro”. “Io non ho mai avuto vantaggi, né appalti, né finanziamenti”, ha continuato a ripetere ai magistrati.
Uno dei suoi legali, Nino Caleca, al termine dell’interrogatorio, ha ribadito che “l’indagine che era partita per concorso esterno questa non ha trovato riscontro, e ora Montante deve difendersi dai rapporti con uomini dello Stato. Ha detto al gip di avere scelto di stare dalla parte dello Stato e su questo rapporto ha costruito la sua vita”. Oggi è stato interrogato il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello. Domani sarà sentito l’imprenditore Massimo Romano. Sono tutti agli arresti domiciliari.
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