Catania come Gomorra: blitz antidroga fa scoprire leone d’oro e parte di un kalashnikov

 

C’erano pure la statua di un leone d’oro con un tappetino sottostante, un camino in pietra bianca e sopra la raffigurazione di due pistole d’oro, un revolver e una semiautomatica, nell’appartamento tra via Zirilli e via Santa Maria delle Salette, nel quartiere San Cristoforo di Catania. E’ qui che è scattato nella notte il blitz antidroga della Squadra mobile. In manette Alberto Bassetta che organizzava lo smercio della droga, soprattutto cocaina, con il contributo di sua moglie Francesca Vaccalluzzo, finita ai domiciliari, dello zio Carmelo Bassetta, pregiudicato di 51 anni, e poi di Matteo Agatino Costantino e Giuseppe Castagna. Oltre un anno fa, era il 21 aprile del 2017, furono gli agenti delle volanti e del commissariato di San Cristoforo ad effettuare un controllo nell’abitazione scoprendo un po’ di cocaina e le parti di un’arma e in una stalla sempre di sua proprietà in via Ariete, in un pensile da cucina, c’era un caricatore AK- 47, parte di un kalashnikov. Sono stati i colloqui in carcere a svelare i retroscena dell’organizzazione che Bassetta aveva messo in piedi con la stretta collaborazione della moglie Francesca Vaccalluzzo e di suo zio Carmelo. Sequestrato denaro contante frutto dello spaccio. 

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