Giornalismo, Premio Francese alla memoria per la maltese Daphne Caruana Galizia

Un premio alla memoria, al coraggio e al fiuto di Daphne Caruana Galizia: è lei la vincitrice della ventunesima edizione del premio giornalistico nazionale intitolato a Mario e Giuseppe Francese e organizzato dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia. A ritirarlo la sorella Corinne. La cerimonia del premio intitolato al cronista del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979 e suo figlio, si è svolta questa mattina nell’aula magna del liceo classico “Vittorio Emanuele II” di Palermo. Il titolo della manifestazione è stato “Libertà di stampa sotto attacco”. Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese è rimasta uccisa a 53 anni, lo scorso 16 ottobre, nell’esplosione di un’autobomba vicino casa. Due settimane prima del suo omicidio, aveva presentato una denuncia alla polizia per avere ricevuto minacce. Giornalista investigativa nella sua Malta, aveva condotto una serie di indagini sul tema della corruzione. A causa del suo lavoro, a febbraio le erano stati congelati i beni su richiesta del ministro dell’Economia Chris Cardona. Ad agosto il leader dell’opposizione Adrian Delia le aveva fatto causa per degli articoli che lo collegavano a conti offshore per un milione di euro, frutto di un presunto giro di prostituzione in alcuni appartamenti a Londra. Nel mirino della cronista erano finiti i conti offshore del primo ministro Muscat e di sua moglie Michelle, rivelati dai Panama Papers. 
Nel quarantesimo anniversario dell’omicidio mafioso di Peppino Impastato, un premio speciale è andato anche a suo fratello, Giovanni Impastato, che ha coltivato la memoria di Peppino, continuandone a testimoniare coraggio e lavoro, in una battaglia che prosegue ancora oggi. Il premio “Giuseppe Francese”, riservato a un giornalista Under 36 (l’eta’ del figlio di Mario Francese quando morì), e’ stato assegnato a Elia Minari, fondatore e coordinatore della web-tv www.cortocircuito.re.it, che da anni, da quando Minari era solo un liceale, documenta fatti scomodi, legati alla criminalità organizzata in Emilia, attraverso videoinchieste e reportage: l’opera di Corto Circuito ha squarciato un velo sulle trame criminali di una cosca della ‘ndrangheta al nord, svelando anche intrecci con imprenditori, amministrazioni ed enti deputati ai lavori pubblici. Quattro riconoscimenti speciali sono stati assegnati ad altrettanti giornalisti siciliani, Sandra Figliuolo de “Il Giornale di Sicilia“, Antonio Fraschilla de “La Repubblica”, Luigi Perollo, direttore del TgMed, e Fulvio Viviano, volto siciliano di SkyTg24. Gli studenti sono stati i protagonisti della manifestazione, presentata quest’anno dai giornalisti Roberto Leone e Marina Turco. La sezione Scuole del premio – coordinata dal giornalista Andrea Tuttoilmondo – ha visto protagoniste otto scuole siciliane (tra Palermo, Corleone e Siracusa), che hanno raccontato storie di riscatto sociale, attraverso articoli, video, reportage fotografici, inchieste, e la commissione esaminatrice ha individuato i lavori di maggior valore giornalistico. La commissione esaminatrice ha deciso di assegnare il premio agli studenti di tre istituti palermitani, il liceo classico “Vittorio Emanuele II”, lo scientifico “Benedetto Croce” e il classico internazionale “Giovanni Meli”. Menzione speciale al liceo Don Bosco Ranchibile. 

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