PATERNO’. La gioia che vira in tragedia sembra l’elemento comune del doppio tragico evento che ha sprofondato nel dolore la città di Paternò: la morte a Biancavilla di Alessandro Maugeri nel bel mezzo di una festa da lui animata, l’annegamento a Giardini Naxos di Lorenzo Fazio nel mare che avrebbe dovuto regalargli un’oasi di relax.
Alessandro e Lorenzo sono figli nostri, i loro sorrisi dicono della bellezza della vita. Per questo non saperli più tra noi ci getta nello sconforto. Tra ieri e oggi, al susseguirsi delle terribili notizie, Paternò vive un clima surreale di irrefrenabile tristezza. Un dolore muto che non sa, non vuole, cercare parole. Il paese è in lutto cittadino.
“Devo dirle che anch’io non ho parole di fronte a quello che è successo” commenta padre Salvatore Alì che oggi concelebra i funerali di Alessandro Maugeri.
“Nell’aria c’è tristezza, questo lutto aleggia su tutto il paese. Alessandro lo conoscevo era una persona speciale. Lo conoscevano in tanti per via del suo lavoro: animava le feste e le ricorrenze ed era a contatto con centinaia di persone. Un ragazzo molto aperto, vivace, sapeva relazionarsi con tutti. Lorenzo non lo conoscevo, mi lascia senza parole il dolore della famiglia che in un anno ha perso due figli: questo è il dolore più grande che possa esserci”.
Dall’uomo di fede l’invito ad essere comunità solidale, non far mancare il conforto alle due famiglie chiamate a vivere questa esperienza devastante.
“C’è una parola che risuona oggi in chiesa: è la parola resurrezione” aggiunge padre Alì. “Noi cristiani veniamo scossi da questi eventi, come tutti gli altri. Fatti del genere mettono in crisi la nostra fede.
C’è, però, la parola della vita che il Signore ci ha dato attraverso la sua risurrezione: in quella dobbiamo sperare. Soprattutto in questi momenti difficili. Se non ci aggrappiamo a questa parola di speranza, allora veramente la vita ci schiaccia. Mi auguro che questa parola di speranza possa risuonare con il tempo nel cuore dei famigliari e il Signore li possa consolare e sostenere. Soprattutto credo che questa consolazione il Signore voglia farla arrivare attraverso noi cittadini: dobbiamo essere vicini a queste famiglie e sostenerle con il nostro affetto”.