PATERNO’. Seicento postazioni allestite, 385 completamente vuote per mancanza di personale. E’ così che la società “At Phone”, specializzata nel recupero crediti ha deciso di emigrare nel Lazio e in Sicilia, a Paternò per essere più precisi dove – c’è da giurarci – con la penuria di posti di lavoro quelle caselle vuote verranno riempite in un batter d’occhio. A raccontare la paradossale situazione è il quotidiano Repubblica di oggi. Siamo ad Alzano Lombardo, fortezza leghista in provincia di Bergamo, dove tre anni fa è stato inaugurato il call center all’interno delle vecchie Cartiere Pigna.
Sin dai primi giorni è stato chiaro a tutti che il reclutamento non avrebbe dato i risultati sperati. E infatti ad essere assunti sono stati solo in 215. L’economia ricca del territorio permette, in sostanza, a centinaia di giovani di poter scegliere dove andare a lavorare ed evidentemente un call center non rientra tra i le occupazioni preferite.
“Se uno è bravo da noi – spiega Marco Picecchi, amministratore delegato della società – guadagna 1100 euro per sei ore di lavoro al giorno. Sono contratti di lavoro a progetto, certo. Ma mi sembra una buona opportunità. Formiamo noi chi arriva. Perché per recuperare crediti bancari o societari devi conoscere i contratti”.
Di qui la decisione di delocalizzare il call center, com’è già avvenuto per altre società. Paternò è la piazza prescelta, forte della presenza del call center della Regione Lombardia (ce n’è un altro nella vicina Biancavilla) riconducibile all’ex ministro Ignazio La Russa (paternese doc).
“Il nostro investimento – osserva il vice presidente della società, Michele Scandroglio, ex deputato di Forza Italia – prevede un organico importante e motivato. Ad Alzano e dintorni non riusciamo a trovare collaboratori, meglio Latina e Paternò. Là la risposta è diversa”.
A Latina sono già stati assunti 150 lavoratori, altrettanti ne servono per la sede di Paternò.
Speriamo bene che va x il verso giusto