“Rischiamo il collasso del sistema rifiuti in Sicilia: potrebbe accadere a settembre, ottobre…il pericolo non lo abbiamo ancora allontanato. Ma il vero dramma è che i sindaci e noi amministratori siciliani rischiamo di finire ostaggio alcuni privati e non possiamo né vogliamo consentirlo”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. In questi giorni la Giunta ha approvato il piano preliminare predisposto dall’assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon che fissa al 35% l’obiettivo della differenziata entro il 2020 (oggi è al 15%), con penalità per chi non si adegua e accordi anche con la grande distribuzione e le diocesi. E poi il dimezzamento delle 18 società di gestione, la possibilità di inviare all’estero la spazzatura, considerato che nel 2018 le discariche saranno sature: già predisposto un bando per trasferire 60 mila tonnellate di pattume al mese per un anno. Circa cento milioni saranno a carico della tariffa. Contestualmente previsti investimenti per 60 mln per l’ampliamento delle discariche di Bellolampo, Castellana Sicula e Trapani. Non prevista invece al momento la realizzazione di impianti di termovalorizzazione.