Da oggi tutti i cittadini, ma anche enti locali, stakeholders e imprese, sono invitati a rispondere alla campagna lanciata da Ance nazionale per lo sblocco delle infrastrutture e a inviare all’indirizzo email [email protected] segnalazioni, foto e video che denunciano situazioni di grave disagio e di danno allo sviluppo economico provocate dal mancato utilizzo di finanziamenti per l’avvio di cantieri o per il completamento di opere pubbliche. Saranno inserite sul sito www.sbloccacantieri.it attivo già da oggi, che l’Ance ribalterà alle istituzioni nazionali e regionali per sollecitare provvedimenti straordinari di semplificazione delle norme e delle procedure, atti a risolvere l’eccezionale emergenza in atto, quella di un “Paese da codice rosso”. In Sicilia, ad esempio, circa 5 miliardi di euro stanziati per nuove infrastrutture restano da tanti anni nei cassetti: 3,8 mld di opere finanziate e non appaltate, 750 mln per sistemi fognari e di depurazione bloccati dalla riforma del Codice degli appalti e 500 mln per manutenzioni stradali. A parte la recente introduzione del nuovo Codice degli appalti, con norme poco chiare e prive di linee guida, che ha creato problemi interpretativi alle stazioni appaltanti, il blocco ha radici lontane, soprattutto nell’inclinazione al non fare di molti burocrati.