Arresto Caputo, indagati Pagano e Attaguile: “Noi con Salvini” verso il commissariamento

C’è anche il deputato leghista Alessandro Pagano tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex deputato regionale Salvino Caputo, del fratello Mario Caputo e di un’altra persona, per voto di scambio. “L’onorevole Pagano non ha ancora ricevuto nessun avviso di garanzia”, spiega all’Adnkronos il suo legale Antonino Caleca. Per Pagano la Procura ha anche chiesto l’utilizzo di alcune intercettazioni telefoniche e ambientali registrate nel corso dell’inchiesta. Iscritto nel registro degli indagati anche Angelo Attaguile, segretario di ‘Noi con Salvini’ in Sicilia. Sono complessivamente venti gli indagati nell’inchiesta sfociata nei tre arresti. Tra questi anche l’assessore comunale alla Pubblica istruzione di Termini Imerese, Loredana Bellavia, che ha già rassegnato le dimissioni, il consigliere comunale Michele Galioto e il dipendente comunale Agostino Rio. L’inchiesta ha preso il via da un esposto anonimo inviato nell’aprile 2017 agli inquirenti.

DOMANI TUTTI DA SALVINI: PRONTO A COMMISSARIARE IL MOVIMENTO
Il leader della Lega Matteo Salvini ha convocato per domani mattina a Roma i vertici siciliani di Noi con Salvini, costola regionale del suo partito. Lo si apprende da fonti catanesi dopo l’inchiesta sul voto di scambio e attentato ai diritti politici dei cittadini che ha portato all’arresto di tre persone, tra cui i dirigenti palermitani Salvino e Mario Caputo e di un procacciatore di voti. Tra gli indagati, una ventina in tutto, i coordinatori regionali Alessandro Pagano, deputato confermato alla Camera, e Angelo Attaguile, che si era candidato a sindaco di Catania in vista delle amministrative di primavera. Salvini vuole rendersi conto della situazione e, affermano le stesse fonti, si sarebbe detto pronto a commissariare il movimento in Sicilia dove alle recenti Politiche ha ottenuto quasi il 5,5% dei consensi.

LA DIFESA DI ATTAGUILE, INDAGATO: “NULLA A CHE FARE CON CAPUTO”
“Cado dalle nuvole, ma ho la coscienza a posto e sono tranquillo. Io non ho nulla a che fare con Caputo, che non era un mio candidato, occupandomi io della Sicilia orientale”. A dirlo all’Adnkronos è Angelo Attaguile, coordinatore di Noi con Salvini per la Sicilia orientale, indagato insieme all’altro coordinatore del movimento nell’Isola, Alessandro Pagano, nell’ambito di un’inchiesta su un presunto voto di scambio che ha portato all’arresto dei fratelli Mario e Salvino Caputo. “Non ho ricevuto ancora nessun avviso di garanzia, ma ho massima fiducia nella magistratura che sono certo non si farà strumentalizzare” aggiunge Attaguile dopo che l’assessore dimissionario ai Beni culturali della Sicilia, Vittorio Sgarbi, aveva detto: “Quando il centrodestra è in odore di governo, comincia un’inchiesta”. “In base a quello che mi è stato riferito – dice ancora Attaguile – io mi sarei interessato a una richiesta avanzata da Benito (Vercio, il 62enne ritenuto dagli investigatori un procacciatore di voti e finito anche lui ai domiciliari, ndr) per il trasferimento di una terza persona da una banca a un’altra. Peccato che io non abbia nessun rapporto personale o di frequentazione con questo Benito, che ho visto durante la campagna elettorale e che mi è stato presentato come un militante molto attivo, un ‘chiacchierone’ che magari potrebbe aver millantato un rapporto con me. Quelle contro di me sono accuse campate in aria. Il mio impegno è nella Sicilia orientale, anche a Catania non mi sono impegnato a portare candidati in prima persona, figuriamoci a Palermo… Sono molto dispiaciuto, non ho mai fatto nessuna promessa”. Intanto per domani mattina a Roma è in programma un incontro con il leader della Lega, Matteo Salvini. “Gli avevo chiesto di incontrarci per organizzare le amministrative di giugno in Sicilia – conclude Attaguile -. Ci siamo sentiti per incontrarci domani”. Dopo la notizia dell’inchiesta c’è il rischio di un commissariamento del movimento nell’Isola? “Non ne abbiamo assolutamente parlato”.

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