Il capogruppo di Forza Italia Catania, Pippo Arcidiacono, non è mai stato tenero nei confronti del sindaco Enzo Bianco. Ora che l’inchiesta della Procura di Catania “Garbage Affair” ha gettato un’ombra sinistra sul ruolo del primo cittadino etneo, i vertici degli azzurri catanesi rincarano la dose, utilizzando un frasario da “resa dei conti” finale.
In una nota firmata a quattro mani da Arcidiacono e Luca Sangiorgio, vice coordinatore di Forza Italia Catania, scrivono che… “non possono bastare i distinguo di facciata del sindaco Bianco ad alleviare le sue responsabilità che nello scandalo rifiuti sono concrete e dirette, causa di un colpo durissimo alla reputazione del Comune di Catania, già fortemente provata da cinque anni di fallimentare amministrazione del cosiddetto centrosinistra.”
Gli esponenti di FI parlano di città allo sbando e si dicono stupiti dell’atteggiamento del sindaco Bianco e dell’assessore D’Agata, “imperturbabili” di fronte all’indignazione popolare scaturita dalle rivelazioni di molti particolari dell’inchiesta.
“I livelli di differenziati arretrati a livelli infimi, – scrivono Arcidiacono e Sangiorgio – le continue proroghe dell’appalto alle aziende a loro compiacenti, l’incapacità a bandire una gara secondo criteri di legittimità e trasparenza, i livelli altissimi dell’onere tributario per i rifiuti sono la testimonianza evidente di una città allo sbando, senza una guida politica e amministrativa degna di una città importante come Catania. L’atteggiamento di padronale supponenza del sindaco Bianco e dell’assessore D’Agata che non hanno ritenuto di dimettersi neppure di fronte all’ indignazione popolare, sono il segno tangibile del loro arroccamento nel Palazzo distanti anni luce dalla vita reale dei cittadini.”.
“Occorre quanto prima – concludono gli esponenti azzurri – liberare Catania da questa cattiva politica e questa pessima amministrazione comunale, l’appuntamento delle prossime elezioni comunale sanciranno la definitiva uscita di scena di chi ha utilizzato la Città e il Comune per scopi politici o personali, facendo finalmente affermare una nuova classe dirigente in linea con il sentire della gente comune, dei giovani e delle donne e dei tanti disoccupati di questa città.”