Motta: sabato si presenta il romanzo di Calanna, studioso di Jana

Su iniziativa della locale sezione Fidapa, col patrocinio del Comune di Motta Sant’Anastasia, e la partecipazione dei tre rioni mottesi, Maestri, Vecchia Matrice e Panzera, sarà presentato sabato 10 marzo, ore 17, al Castello Normanno, il romanzo “Maimone e la bambina” (Edizioni Del Faro) di Salvatore Calanna, mottese, ufficiale dell’Aeronautica in pensione, da considerare come lo studioso che maggiormente ha approfondito le ricerche su “Jana”, la giovane mottese che tra storia e leggenda viene associata all’episodio storico di inizio 1400 della beffa ordita ai danni del mancato fuggitivo, dal Castello Normanno, Gran conte Bernardo Cabrera.
Salvatore Calanna, da attento cultore delle tradizioni locali, con le pubblicazioni “I racconti della novena” (2006) e “Opunzie e olivastri” (raccolta di poesie, 2010), è autore del pregevole romanzo storico “Jana di Motta” (2014), prefazione della prof.ssa Luisa Spampinato, e, in collaborazione col figlio psicologo Pierpaolo, del saggio “I due volti di Jana” (2016), prefazione del dott. Damiano Maccarrone, presentati, entrambi i volumi, nello stesso splendido scenario del dongione normanno, dove alcuni secoli or sono accadde il fatto storico. Dopo l’introduzione della presidente Fidapa dott.ssa Rosalba Sica e i saluti del sindaco dott. Anastasio Carrà e dell’assessore alla Cultura dott. Tommaso Distefano, sono previsti gli interventi del prof. Giuseppe Condorelli, autore della prefazione, del dott. Vito Caruso, dello stesso autore, nonché le letture a cura dell’attore Giovanni Zuccarello.
Torna, dunque, il Calanna, e chiude la trilogia, per far rivivere in tutta la sua pienezza la figura mitica di Jana, ricca di valori da trasmettere alle future generazioni, indagando in questa terza fatica la sua prima infanzia, l’adolescenza e la giovinezza. Dalle vicende narrate in questo nuovo romanzo l’autore trae la risposta ai tanti “perché” sottesi alla proverbiale autostima dell’eroina di Motta: sarebbe una forza tutta interiore, profondamente radicata nella sua stessa natura e coltivata, giorno dopo giorno, con umiltà e rigore. Rifulge, dunque, nelle pagine di Calanna l’immagine di una donna dalla forte personalità e dal carattere fiero, intraprendente, passionale, carismatico, dotata di rara perspicacia, dote quest’ultima che nel tempo ha reso possibile il deposito fino a oggi della sua straordinaria leggenda. A ulteriore cristallizzazione di essa nella memoria collettiva, Calanna ha in preparazione la ballata in siciliano per cantastorie dal titolo “Jana a muttisa”.

Riguardo l'autore Corriere Etneo

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