Come un sasso che ha scosso per giorni lo stagno della politica paternese. E’ la replica finale, doverosa per chi ha sollevato il caso, dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Dicono la loro sul ‘duello’ verbale di martedì mattina tra la vicepresidente Ardizzone e il sindaco Naso. I grillini minacciano di far ricorso alle carte bollate. Quanto alle dimissioni da vicepresidente del Consiglio comunale, invocate ieri dal presidente e dai consiglieri di maggioranza, la Ardizzone oppone un secco NO.
Ecco l’ampia nota del M5S di Paternò sulla vicenda.
Preso atto del comunicato elargito dal Presidente del Consiglio e dai consiglieri di maggioranza, privo di firme individuali, il gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle, valuta la possibilità di perseguire vie legali a causa delle false dichiarazioni presenti negli atti sopracitati.
Il consigliere Flammia afferma: ” Sono l’unico membro di opposizione presente al momento dell’ ”atto incriminato” e in merito allo svolgimento dei fatti dichiaro che la ricostruzione degli stessi, avvenuta ad opera della maggioranza, non corrisponde a quanto da me visto, ascoltato e riferito. E’ assolutamente illegittimo ed inammissibile che i consiglieri di maggioranza abbiano stravolto quanto realmente accaduto affermando che: “compresa la sua stessa collega di movimento che non ha proferito parola perché ammutolita anche lei da cotanta veemenza e volgarità” quando, contrariamente, ho preferito allontanare il consigliere Ardizzone a causa degli insulti personali che le sono stati rivolti e del comportamento del Sindaco, che ha alzato i toni a pochi centimetri dalla mia collega, avvenuto nel totale silenzio dei presenti e dell’accondiscendenza del Presidente del Consiglio che ha perseguito alzando la voce anch’egli. Mi sorprende ed amareggia come i miei colleghi, che professavano stima reciproca, abbiano potuto descrivere un atteggiamento non veritiero soltanto perché, probabilmente per la prima volta, i discorsi escono dalla stanza dei bottoni; questa vicenda non dovrebbe seguire un colore politico ma il rispetto tra figure istituzionali ed innanzitutto soggetti pensanti che comprendono le circostanze seppur di fazioni differenti al fine di ricercare il giusto. Ritengo inoltre che sarebbe stato un comportamento esemplare, nei confronti della Città che ci ha posti al proprio servizio, agire secondo coscienza e dignità senza scadere nelle logiche politiche poco attinenti con quanto accaduto .”
Il soggetto della vicenda, il consigliere Ardizzone dichiara:” Non mi sarei mai aspettata una caduta di stile del genere da parte del Sindaco ma soprattutto del Presidente del Consiglio. Credo che prima di essere figure istituzionali, sia necessario avere personalità e affermare che io abbia inveito contro la Presidenza per “pretendere di dettare i tempi delle riunioni per i miei interessi personali”, non solo è assolutamente falso, ma per di più ha dell’incredibile considerato che, durante i lavori della commissione in cui mi trovavo, anche diversi consiglieri di maggioranza hanno lamentato di non potere partecipare alla riunione perché appunto impegnati in commissione. Vorrei concludere poi rassicurando i miei colleghi del fatto che non mi dimetterò di certo dalla carica di Vicepresidente, se non quando mancherò del lavoro istituzionale che quest’ultima comporta e che ridurre tutto l’accaduto ad una mera richiesta di dimissione da un ruolo politico evidenzia come non abbiano assolutamente compreso che la nostra è stata una denuncia che si distacca totalmente dal dibattito politico e che si riferisce all’ennesima mancanza di rispetto verso le nostre persone.”
Conclude il Capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Marco Gresta:” rimango basito e sconcertato dal comportamento del Sindaco, del Presidente del Consiglio e dei Consiglieri che hanno sottoscritto un comunicato in cui viene dichiarato il falso. Il Movimento 5 Stelle non ha intenzione di arretrare di un millimetro quando si tratta di perseguire e portare avanti valori come la lealtà, l’onestà intellettuale e il rispetto. Valori che, evidentemente, non fanno parte del DNA degli autori del precedente comunicato. Rispedisco al mittente la richiesta di scuse, perché riteniamo di esser stati noi ad esser stati offesi, in maniera vile per di più. Voglio ringraziare tutti i cittadini che ci sostengono e che ci danno la forza di far emergere ciò che fino ad oggi rimaneva chiuso nelle segrete stanze del palazzo, accompagnato da un odore nauseabondo, ma che piano piano stiamo bonificando, facendo venir fuori il marciume che da troppo tempo attanaglia la politica cittadina.”
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