Paternò, sulla querelle M5S-Nino Naso le note di Sambataro e dei consiglieri: “Ardizzone si dimetta da vicepresidente”

Due comunicati, con la doppia firma del Presidente del consiglio e, rispettivamente, dei consiglieri ‘presenti’ (nel senso che hanno assistito all’evento ‘incriminato’) e dei consiglieri di maggioranza: la querelle M5S-Nino Naso si arricchisce di due note chiarificatrici sullo scontro verbale registrato martedì mattina nel corso della conferenza dei capigruppo. Ecco il primo comunicato firmato dal Presidente Sambataro e dai consiglieri ‘presenti’:
Risulta doveroso, da parte della presidenza del consiglio comunale e dei componenti della conferenza dei Capigruppo, fare chiarezza in merito a quanto accaduto in data 27 Febbraio 2018 a margine della Conferenza tenutasi a Palazzo Alessi al fine di stabilire le linee guida per la convocazione del Consiglio Comunale per la sicurezza cittadina. 
Premettendo che le Istituzioni tutte, dovrebbero essere chiamate esclusivamente ad occuparsi delle problematiche inerenti la nostra città e che l’organismo di consultazione della presidenza stava affrontando in quella sede la necessità di mettere in campo soluzioni condivise per garantire la sicurezza dei cittadini.

Ultimati i lavori, la presidenza subisce un attacco verbale, pretestuoso ed arrogante, condotto dal Consigliere Ardizzone,  che in maniera irruente e con una condotta non consona al ruolo ricoperto, inveisce nel tentativo di imporre i propri orari ed esigenze personali, forse dalla stessa considerati prioritari rispetto alle problematiche della Città.
Presente al teatro “anti istituzionale”, messo in campo dal Consigliere Ardizzone che ricopre anche la carica di Vice Presidente, il Sindaco Nino Naso che dopo aver subito   anch’egli l’attacco verbale e del tutto inopportuno  del Consigliere, richiama la stessa al mantenimento del decoro istituzionale e del rispetto delle persone che li rappresentano.
È nostro dovere porre alla luce dei fatti, che a differenza di quanto sostenuto dai Consiglieri dei 5 stelle, nessuna offesa nè parole di bassa lega sono state proferite dal Sindaco, il quale forse ha l’unica colpa di aver richiamato la consigliera Ardizzone ai canoni della buona educazione e comportamento civile.
Non avremmo voluto impiegare e sprecare del tempo per chiarire vicende banalmente evidenti ai presenti ed a tutti i cittadini, che conoscono la moralità e l’educazione cristiana del nostro Primo Cittadino che prima di essere Sindaco è marito ed ancora più padre di due ragazze coetanee della Consigliera, che riteniamo di concedergli l’attenuate solo perché eccessivamente presa dal ruolo, trascura il rispetto ed i valori educativi che ha di certo ricevuto dalla propria famiglia.
 
Qui di seguito il secondo comunicato, a firma anch’esso del Presidente del Consiglio più i consiglieri di maggioranza:
Ma un po’ di onestà intellettuale no? Questa sconosciuta… È facile pretendere rispetto ma è difficile darlo. Non è possibile che si pretenda tutto da tutti.
Questo è il Modus operandi della Consigliera Ardizzone, la quale è nel suo costume farsi ragione ad ogni costo durante ogni seduta di commissione e di Consiglio, usando modi non consoni al ruolo istituzionale che riveste, ovvero quello di Vice-Presidente del Consiglio, l’aggressione verbale, la violenza e le urla.
Utilizzare il proprio ruolo per pretendere di convocare le riunioni secondo i suoi interessi personali è davvero squallido.
Questo è avvenuto durante la conferenza dei Capigruppo in data 27.02.2018, quando la sopracitata entrando di corsa inveisce urlando ed insultando il Presidente del Consiglio, in presenza del Sindaco e dei Consiglieri Capigruppo, solo perché aveva la pretesa di dettare tempi e modi delle riunioni convocate dalla Presidenza, come se tutto le fosse dovuto, sempre e ad ogni costo.
La performance della Consigliera  Ardizzone, non è avvenuta in separata sede, bensì durante una pubblica riunione, quindi davanti a testimoni che hanno assistito sgomenti a questo comportamento, compresa la sua stessa collega di movimento che non ha proferito parola perché ammutolita anche lei da cotanta veemenza e volgarità.
Infatti la Consigliera Ardizzone si è rivolta al Presidente del Consiglio Filippo Sambataro, con irriverenza, con maleducazione e con volgarità, dissacrando così quello che è il suo ruolo di Consigliere e Vice Presidente del Consiglio ed il ruolo del Presidente, nonché dei Consiglieri presenti.
Questi ultimi, dunque, smentiscono categoricamente che il Sindaco si sia rivolto alla Consigliera Ardizzone con maleducazione o volgarità, così come lei pretestuosamente vuol far credere,  ma affermano, al contrario che è stata la Consigliera Ardizzone a tenere un comportamento davvero discutibile, tanto per utilizzare un eufemismo.
Pertanto, ci sentiamo di concludere che “Signori si nasce ” e il nostro primo Cittadino lo è, a pieno titolo, uomo di comprovata dignità, onestà e trasparenza, equilibrio, moderazione e soprattutto educazione, cosa che purtroppo non si può dire della Consigliera Ardizzone, né di chi ha voluto  stigmatizzare il suo vittimismo in maniera disgustosamente strumentale.
Ci attendiamo delle scuse pubbliche da parete della Ardizzone, del Capogruppo Gresta che rappresenta il movimento in Consiglio e del Meet-up.
Altresì, chiediamo le dimissioni della Consigliera da Vice-Presidente, in quanto non ci sentiamo più rappresentati, poiché  è venuto meno il rapporto di fiducia che avevamo riposto nella sua persona al momento della sua elezione.
Tanto si doveva per amore della verità.

Riguardo l'autore Corriere Etneo

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