Dall’opposizione consiliare, – M5S, Paternò 2.0 e Rialzati Paternò – partono bordate di fuoco contro il presidente del Consiglio comunale, Filippo Sambataro (gruppo Pd, eletto in una lista civica dell’attuale sindaco). Al centro delle critiche la non convocazione dei consigli comunali e la sua assenza alle sedute delle commissioni.
“Il consiglio comunale – si legge in una nota congiunta – assente da due mesi è una rappresentazione imbarazzante che umilia la stessa istituzione dell’assise civica.
Per di più, ad oggi, il ruolo del presidente del consesso resta tutt’altro che superpartes: buonsenso vorrebbe che – vista la mancata convocazione del consiglio e la partecipazione praticamente inesistente alle riunioni di commissione da parte del primo consigliere di Palazzo Alessi (non lo diciamo noi ma basta verificare i verbali delle riunioni) – il presidente rinunciasse alla sua indennità degli ultimi due mesi.
“Dia un segnale – continua la nota – restituendo alla città quello che in questi ultimi sessanta giorni non ha affatto meritato. Le forze d’opposizione chiedono di ridare centralità all’Assemblea consiliare per affrontare le questioni più spinose che riguardano l’intera comunità. “Il luogo del dibattito politico e del confronto democratico – spiegano i consiglieri d’opposizione – è, da sempre, il consesso civico. Un’opportunità che viene negata ai rappresentanti della città senza alcun valido motivo: e ridurre tutto alle convocazioni di commissioni è ancora più miserevole.
“La città di Paternò – conclude la nota – chiede ai suoi rappresentanti serietà e volontà nell’affrontare le questioni urgenti, a tutt’oggi, rimaste in sospeso che attanagliano la nostra comunità. Non vogliono certo sentirsi dire che “non ci sono delibere sulle quali votare”.