COME SI VOTA: Il Bignamino del Corriere Etneo
Ne avessimo incontrato uno, uno che fosse al corrente di come si vota il prossimo 4 marzo! Ostica quanto la sequenza di Fibonacci, la legge elettorale mista con cui si vota è chiamata Rosatellum, dal nome del capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, che l’ha proposta.
Sperando di fare cosa gradita ai nostri lettori, ma col timore di non riuscire comunque a rompere il muro dell’incomprensione, il Corriere Etneo ha provato ad approntare un ‘bignamino’ che sia utile a districarsi nel ginepraio di dubbi che assale ogni elettore.
Va detto subito che ogni scheda che ci sarà consegnata è divisa in aree separate tra loro; queste aree corrispondono a ciascun partito o coalizione. I partiti infatti si possono presentare da soli o riuniti in coalizioni. Si può votare in 3 diverse modalità:
IL VOTO SOLO PER UN PARTITO
Si può votare solo per un partito. In questo caso il proprio voto concorre all’attribuzione dei seggi proporzionali per la lista scelta. Non è prevista la preferenza, ma votando per un partito si scelgono automaticamente i candidati scritti di fianco al simbolo. Inoltre, il voto viene anche trasferito al candidato uninominale corrispondente.
IL VOTO SOLO PER IL CANDIDATO UNINOMINALE
Si può votare solo per il candidato uninominale, cioè quello scritto sopra ai simboli dei partiti. Chi sceglie questa modalità non voterà direttamente alcun partito nella parte proporzionale, ma il suo voto verrà ripartito fra tutte le liste che fanno parte della coalizione.
VOTO AL CANDIDATO UNINOMINALE E A UNO DEI PARTITI
Si possono votare sia il candidato uninominale sia uno dei partiti che lo sostengono (gli effetti qui sono uguali alla modalità ‘solo per un partito’).
LISTE SINGOLE: TRA LISTA E CANDIDATO NON C’E’ DIFFERENZA
In caso di liste singole (cioè non coalizzate), votare la lista o il candidato non farà alcuna differenza.
NON E’ PREVISTO IL VOTO DISGIUNTO
Attenzione: non è previsto il voto disgiunto. Chi vota per un candidato uninominale e per uno dei partiti che non lo sostengono, si vedrà annullare la propria scheda.
NON CI SONO PREFERENZE
Altra cosa importante: non sono previste le preferenze. Si può votare una lista, ma non potete scegliere a quale candidato di quella lista dare il vostro voto: la lista dei nomi che troveremo sulla scheda è solo un’informazione in più. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato.
QUANTE SCHEDE RICEVEREMO?
Domenica 4 marzo ad ogni elettore sarà consegnata una scheda elettorale per ciascuna camera: una per la Camera e – per chi ha compiuto 25 anni – una per il Senato. Solo in Lombardia e nel Lazio gli elettori riceveranno anche una scheda per il voto alle regionali. In Sicilia ne riceveremo fino ad un massimo di 2.
CON QUALE SISTEMA ANDIAMO A VOTARE?
Si chiama, come dicevamo, “Rosatellum” e prevede un sistema misto per eleggere i due rami del Parlamento: proporzionale e maggioritario. I candidati in lizza concorrono per l’uninominale o proporzionale.
CHE SIGNIFICA ‘UNINOMINALE’ E ‘PROPORZIONALE’?
Uninominale vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate ottiene un seggio.
“Proporzionale” vuol dire che più seggi in un collegio vengono invece divisi in modo proporzionale ai voti presi dalle coalizioni o dai partiti.
I SEGGI: 1/3 UNIMONINALE E 2/3 PROPORZIONALE
Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in confronti diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti con sistema proporzionale.
RIEPILOGO
– Si riceve una sola scheda per la Camera e una sola scheda per il Senato (per i maggiori di anni 25).
– Si può votare facendo un solo segno, oppure due, basta che entrambi i segni siano fatti nell’area della scheda che spetta a un’unica coalizione.
– È possibile votare un candidato all’uninominale e, con un secondo segno, scegliere una delle liste che lo appoggiano.
– Si può scegliere anche solo il candidato all’uninominale o solo una delle liste, ma il voto sarà comunque “trascinato” rispettivamente anche sulle liste o sul candidato.
– Niente voto disgiunto: non si può votare una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato che abbiamo scelto.
– Non si possono esprimere preferenze sui singoli candidati della lista proporzionale.
LE LISTE DEVONO SUPERARE LO SBARRAMENTO
Per eleggere candidati nel proporzionale, una lista deve ottenere almeno il 3 per cento dei voti su base nazionale, per la Camera; al Senato lo stesso, ma riceve seggi anche se – fallendo l’obiettivo del 3 per cento a livello nazionale – abbia ottenuto in una sola regione almeno il 20 per cento dei voti. La soglia per le coalizioni invece è del 10 per cento dei voti, a patto che almeno una delle liste che la compongono raggiunga il 3 per cento a livello nazionale. Se una lista che fa parte di una coalizione non riceve il 3 per cento a livello nazionale, non elegge nessun parlamentare: se ottiene però più dell’1 per cento, i voti che ha raccolto vengono distribuiti tra i suoi alleati. (Corriere Etneo)