L’ultima Supermedia dei sondaggi prima del divieto previsto dalla par condicio conferma un quadro stabilizzato rispetto alle settimane precedenti. Il centrodestra si conferma in testa ma non in grado di raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi, M5s è il partito piu’ votato, il Pd flette ma, grazie ai suoi alleati minori, è ancora in grado di contendere ai pentastellati la palma del gruppo parlamentare più numeroso. La Supermedia settimanale, realizzata da YouTrend per AGI, è l’ultima prima del voto del 4 marzo. Dalla mezzanotte di venerdì i sondaggi potranno essere realizzati ma scatterà il divieto assoluto di pubblicarli. Vediamo i dati in dettaglio. Primo partito resta M5s con il 27,8%. Certo, permane il dubbio di quanto possa alla fine influire lo scandalo dei bonifici scoppiato in questi ultimi giorni. La risposta non è semplice: è passato troppo poco tempo e le conseguenze nell’opinione pubblica faticano a manifestarsi nelle ultime rilevazioni effettuate. Un indizio di quanto questa vicenda potrebbe influire però ce lo dà una recente indagine dell’istituto Ixè, che ha chiesto agli intervistati quale fosse la priorità da affrontare in Italia: ebbene, alle spalle della questione del rilancio economico (50%), ben il 21% del campione ha risposto “Onestà, etica”. Si tratta di un storico cavallo di battaglia storico per il M5s e infatti tra i suoi elettori tale percentuale sale a oltre il 32%. Difficile stimare quanti elettori, anche solo potenziali, si allontaneranno dal Movimento a causa di questa storia, certo è che la base a 5 stelle è tra le più sensibili su questo tema particolare.
Brutte notizie a sinistra: Liberi e Uguali scende per la prima volta sotto la soglia del 6%, a quota 5,8%, proseguendo in un trend calante, non troppo netto ma costante nel tempo. Anche per il Pd il bicchiere è mezzo vuoto: il 22,9% costituisce un nuovo record negativo dall’inizio del nostro tracking, ma almeno in questo caso i dem possono guardare con un minimo di ottimismo al risultato delle liste minori alleate: questa settimana + Europa, Insieme e Civica Popolare toccano il 4,5%, un dato che consente all’intera coalizione di centrosinistra di portarsi a pochi decimi punti di distanza da M5s e al Pd di restare in lizza per la palma di primo gruppo parlamentare nella prossima legislatura. Attenzione, però: se +Europa dovesse superare la soglia di sbarramento 3% – e magari, nello stesso tempo, le altre due liste restassero sotto l’1 per cento – il Pd si vedrebbe togliere seggi, e neanche pochi: addirittura fino a 19 seggi, secondo una nostra recente stima basata sulla Supermedia. Nel centrodestra si sorride ma anche qui non troppo: la coalizione è nettamente in testa con il 37,2% dei voti, quasi 10 punti in più dei suoi avversari. Ma è un dato ancora troppo basso per poter puntare alla maggioranza assoluta. Nella battaglia tutta interna tra Forza Italia e Lega per la palma di primo partito della coalizione, è Berlusconi a essere nettamente favorito con oltre 3 punti sul rivale (16,8% contro 13,2%). La strategia dell’ex premier di premere sull’acceleratore nelle settimane che hanno preceduto lo scioglimento delle Camere, insieme alla composizione delle liste, sembra aver dato i suoi frutti. Dopo essere rimasta alle spalle della Lega per quasi 3 anni, nell’ultimo periodo Forza Italia ha scalzato l’alleato/avversario, in modo sostanzialmente speculare alla perdita di consensi fatta registrare dal Pd, in ultimo sulle vicende legate alle banche e al lavoro della relativa commissione parlamentare d’indagine.