Una cosa è avere appoggiato un candidato dell’Udc alle regionali, Vito Rau, un’altra essere considerati consiglieri comunali dell’Udc.
E’ questo, in poche parole, il senso della nota diramata da Tonino Cunsolo, Roberto Faranda e Rosanna Lauria. Un chiarimento che suona anche come una netta presa di distanza. “Il gruppo consiliare ‘Paternò on’ – scrivono i tre consiglieri – nasce da un movimento politico civico cittadino creato da Ignazio Mannino e Vito Rau, movimento che ha aggregato anime di diversa natura politica. La competizione regionale del 5 Novembre vede Vito Rau, uno dei due fondatori, candidato tra le file dell’Udc . In quella specifica e circoscritta circostanza il gruppo all’unanimità e in maniera compatta ha sostenuto il proprio candidato andando oltre ogni colore politico.
Ad oggi coerentemente con il percorso intrapreso, il sopracitato Vito Rau, continua a far parte del partito sposato alle regionali ma non per questo tutti i consiglieri di ‘Paternò on’ possono essere etichettati come gruppo afferente all’Udc”.
Secondo i tre consiglieri, Rau ha fatto bene a restare nell’Udc dopo avere sfiorato l’elezione all’Ars ma cosa ben diversa è considerare il loro gruppo consiliare una filiazione di quella esperienza. Nella parte finale del comunicato è netta la matrice politica cui il gruppo aderisce e cioè una destra identitaria.
“Pertanto – aggiungono nella nota – i consiglieri tengono a precisare che il gruppo consiliare ‘Paternò on’, il quale risulta essere un gruppo unito sul fronte cittadino, è altresì un gruppo misto ed ognuno di essi segue le proprie ideologie politiche e la propria appartenenza che poco o nulla si identificano con lo scudo crociato ma piuttosto hanno una vera matrice di destra identitaria , conservatrice e nazionalista ma nello stesso tempo liberale e democratica e fortemente distante dal trasformismo dell’appartenenza di comodo”.
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