Bronte chiede finanziamento per un museo multimediale nel Castello di Nelson

BRONTE. Musei multimediali, o meglio emozioni da un museo senza opere d’arte. È questa la nuova frontiera museale per il futuro. Musei virtuali, senza collezioni, affidati alle suggestioni multisensoriali di apparati tecnologici dove imperano ricostruzioni tridimensionali, libri virtuali, ologrammi e multiproiezioni sincronizzate.
Ci sono buone possibilità che questa rivoluzione tecnologico-culturale presto arrivi anche a Bronte, nel Castello Nelson che domina l’unico fazzoletto di terra siciliana che un tempo fu inglese.
Il Comune di Bronte ha presentato alla Regione siciliana un progetto per la creazione di un museo multimediale proprio all’interno del Castello Nelson. Costo dell’intervento circa 300 mila euro, finanziabili dal Dipartimento regionale dei Beni Culturali attraverso il PO FESR 2014/2020.

“Immaginate un castellano virtuale – afferma il sindaco Graziano Calanna – che attraverso ricostruzioni ed immagini tridimensionali vi mostra la storia del Castello Nelson. Oppure un popolano del tempo che ci spiega i “Fatti del 1860”. Sarebbero esperienze straordinarie ed emozionanti dal grandissimo valore culturale. Pensiamo anche – conclude il primo cittadino – ad un possibile vulcanologo virtuale che ci mostri le eruzioni e la vita dell’Etna”.
Le tematiche da proporre ai visitatori sono proprio queste: Storia del Castello Nelson, I Fatti del 1860 e l’Etna. Non solo opere virtuali con il finanziamento però. Nel progetto è inserita la sostituzione della vecchia bambinopoli con nuovi giochi, l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’area museale e l’ammodernamento dei sistemi di video sorveglianza.

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1 Comments

  1. La notizia presentata così dice poco , lascia intravedere (forse) l’ennesimo pretesto culturale per fare cassa , con una iniziativa che pochi potrebbero contestare senza esporsi a critiche. In Sicilia esiste una sterminata teoria (e pratica) di iniziative culturali o pseudo-turistiche trasformatesi in cattedrali nel deserto o peggio incompiute.
    Bronte avrebbe molto da potere fare (oltre le sagre locali) sul fronte TURISMO Ambientale e Culturale visto che gode di una invidiabile posizione geografica ,una ricca dotazione culturale e una produzione locale nota e famosa come il pistacchio che potrebbe fungere da ottimo elemento propulsivo (adoperandosi di più come comune titolare contro operatori poco onesti che molto male fanno come immagine alla città) Prima di preoccuparsi di un museo multimediale , potrebbe meglio investire turisticamente sul suo territorio e le sue risorse naturali culturali e monumentali , mettendole a “sistema” e/o recuperandole , creando una rete di proposte turistico culturali e ambientali con itinerari integrati (cultura storia e natura) e poi (il più difficile) mettere sapientemente in rete (marketing turistico) tutto ciò, creando un “prodotto” turistico di qualità …..valorizzando il marchio “Bronte-Turismo” Potrebbe cominciare ad investire da qui ragionando non come spesso si fa in Sicilia … sull’immediato, ma sul medio lungo periodo con risultati duraturi imparando a programmare per tempo , sennò il Museo Multimediale da 300.000.000 euro (esaurita la popolazione locare e qualche scolaresca….chi lo visiterà…poi ?

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