Il turismo religioso e quello sociale, passando dal quello enogastronomico e bellico. La Regione siciliana guarda al comparto che, spiega il governatore siciliano, Nello Musumeci, durante una conferenza stampa alla Bit di Milano, può diventare “il secondo settore portante dell’economia dell’Isola dopo l’agricoltura di qualità”. Nella città meneghina il presidente della Regione siciliana presenta il ‘Pacchetto Sicilia’. “Stiamo puntando a un nuovo segmento che nell’Isola non ha avuto grande successo nel passato: il turismo religioso – dice ai giornalisti convocati nello stand della Regione -. Abbiamo già avviato un tavolo con la Conferenza episcopale siciliana”. E poi c’è il segmento del turismo sociale.
“Una terra come la nostra anche in bassa stagione – avverte Musumeci – può aprirsi agli operatori che pensano di incrementare il turismo della terza età”. E ancora il turismo bellico. “Ce lo insegna la Normandia, la Russia e l’Egitto – spiega Musumeci -: la Sicilia conserva ancora le testimonianze della prima battaglia europea della seconda guerra mondiale, testimonianze ancora intatte e incontaminate. Catania ospita il più grande museo storico sulla seconda guerra mondiale dopo quello di Londra, esteso 4.400 metri quadrati”. E poi ci sono gli appassionati delle corse d’auto.
“Abbiamo il dovere di promuovere la Targa Florio che è la più antica gara automobilistica del mondo e che non solo ripropone lo storico percorso ma si allarga ad altre province – ricorda Musumeci -. La storica corsa dell’Etna, inaugurata nel 1926 e che va ripresa, richiama oltre 100mila appassionati dell’automobilismo”.
Tre le idee in campo anche quella di realizzare “un marchio di qualità per le trattorie, le osterie, i ristoranti che si caratterizzano per la bontà della cucina e la creatività nel solco della tradizione, puntando a un’enogastronomia che privilegi la qualità” dice ancora Musumeci, ricordando che la Regione è in campo per incentivare i Comuni “affinché possano conquistare sempre più titoli”. Per farlo il Governo regionale ha deciso di donare un milione di euro a quei Comuni che conquisteranno un titolo “o per la bellezza paesaggistica o per quella culturale o per qualunque altra caratteristica che possa esaltarne l’identità” spiega il presidente della Regione. “Agrigento è candidata a essere Capitale italiana della cultura 2020. Speriamo possa diventarlo perché ha tutte le carte in regola”.
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