CATANIA. Nel pomeriggio di ieri personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico- Squadra Volante ha tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali un uomo di 35 anni, con precedenti penali specifici ed in atto la misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
In particolare, giungeva presso la locale Sala Operativa la chiamata di una donna che chiedeva aiuto, riferendo di essere stata aggredita dal marito in presenza dei figli minori.
Gli operatori, giunti sul posto, all’interno dell’appartamento, ubicato in viale Mario Rapisardi, notavano sul pavimento della cucina frammenti di vetro di un barattolo rotto.
La richiedente presentava un rigonfiamento alla nuca e chiari segni di percosse al volto e agli operatori dichiarava che a seguito di una lite scaturita per futili motivi il marito l’aveva schiaffeggiata e successivamente spinta con violenza a terra, facendole battere il capo sul pavimento, davanti ai figli minori che piangevano e pregavano il padre di smettere.
L’uomo, alla presenza degli agenti, continuava ad inveire contro la moglie minacciandola di morte, a seguito di ciò, veniva accompagnato in Questura.
La donna veniva trasportata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele, ove le veniva diagnosticato un trauma cranico non commotivo con prognosi di dieci giorni salvo complicazioni, e successivamente accompagnata presso questi Uffici per formalizzare la denuncia.
La vittima riferiva in sede di denuncia che mentre tutta la famiglia era seduta a tavola in attesa del pranzo, è scaturito un diverbio con il marito.
L’uomo ha iniziato a inveire contro di lei invitandola a servire il pranzo; uno dei figli cercando di intervenire in difesa della mamma, ha scatenato ancor più l’ira del padre, che ha afferrato un barattolo di vetro e glielo ha lanciato contro, per fortuna non colpendolo.
Successivamente con tono minaccioso, gli ha urlato che l’unico a poter comandare in quella casa era solo lui, l’uomo che sembrava impazzito, ha iniziato a schiaffeggiarla lanciandogli contro una bottiglia e spingendola con violenza a terra.
Si precisa che nel 2013 l’uomo era già stato denunciato dalla moglie e dai genitori di quest’ultima, in quanto si era reso responsabile nei loro confronti dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e minacce, e per questo era stato condannato. Alla luce di ciò l’uomo veniva tratto in arresto e su disposizione del P.M. di turno veniva condotto presso la Casa Circondariale di piazza Lanza in attesa dell’udienza di convalida innanzi al G.I.P.