Radio Flash e Corriere Etneo “cantano” in coppia a Sanremo: la grande mamma delle radio siciliane, nata nel 1978 esattamente 40 anni fa, e il neonato portale di informazione etnea debuttano, diciamo così, nella kermesse canora più popolare d’Italia. Fuor di metafora, a partire da oggi e fino alla conclusione della rassegna Corriere Etneo e Radio Flash saranno un tutt’uno per tutto ciò che riguarda l’informazione.
“Anche quest’anno – spiega Enzo Sangrigoli, editore e conduttore della radio – Radio Flash ha allestito uno studio che accoglierà decine di ospiti legati al Festival. Per il Corriere Etneo, nostro partner per l’informazione, produrremo all’istante video-clip e altri contributi che diano conto delle novità presenti quest’anno al festival. A partire da quelle poche ma significative presenze siciliane che avremo sul palco”.
Da Piazza Borea Dolmo, lo studio di Radio Flash a Sanremo, si passerano l’un l’latro il testimone Enzo Sangrigoli, Cinzia Clemente, Nicola Neri e Salvo Saladdino. Tutti i giorni, dalle 10.00 alle 13.00, Enzo Sangrigoli sarà affiancato dal “tronista” Marco Bianca che racconterà retroscena e gossip della kermesse festivaliera.
IL BOLLETTINO DI SANREMO: LA CONFERENZA STAMPA DI PRE-APERTURA
“La stella polare di questo festival è la canzone italiana. Averla nel sottotitolo del festival e averlo a volte dimenticato mi è sembrato un torto per riparare”. Claudio Baglioni ha iniziato così la sua prima conferenza stampa all’Ariston Roof di Sanremo 2018. Baglioni, primo direttore artistico cantautore alla guida del festival (“quando lo fece Morandi il direttore artistico era Gianmarco Mazzi”, sottolinea), ha annunciato che la canzone italiana sarà al centro anche di una serie di omaggi del festival ad artisti che non ci sono più: “Cominceremo con Luis Bacalov, che omaggeremo io e Gianni Morandi. Con Il Volo renderemo omaggio a Sergio Endrigo, con Gino Paoli e Danilo Rea a Umberto Bindi e Fabrizio De Andrè, con Piero Pelù a Lucio Battisti. Poi ancora ci saranno degli omaggi a Luigi Tenco e Giorgio Gaber.
“Questo Festival – ha detto Baglioni – vuole proprio essere una rassegna di quello che la musica ci ha regalato da quando è nato il festival, e sono nato anche io, che sono coetaneo del festival. Ma sia chiaro: non è un’operazione di reduci, non faremo il raduno degli alpini”, ha scherzato il conduttore e direttore artistico. Baglioni ha ribadito anche che “non ci saranno concessioni allo spettacolo che non riguardino in qualche modo la musica ma la componente spettacolare sarà comunque molto rilevante. Noi abbiamo cercato di riportare la barra nella direzione della ‘musica al centro’. Non siamo riusciti ad avere tutti i generi, perché ad esempio i rapper vedono il festival come un mondo lontano, forse anche perché in molte edizioni si aveva la sensazione che fosse un evento soprattutto mediatico e televisivo più che musicale”.
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