Hanno chiesto e ottenuto l’accesso al rito abbreviato due degli imputati dell’operazione della Guardia di Finanza, denominata “Cerchio Magico” sulla gestione della Pubbliservizi. Sono l’ex presidente, Adolfo Maria Messina, di 61 anni, e un consulente della partecipata pubblica, Alfio Massimo Trombetta, di 52 anni, entrambi ritenuti i promotori e gli organizzatori della presunta truffa. Il processo comincerà il 16 aprile davanti al Gup di Catania, Simona Ragazzi. Per gli altri imputati l’udienza preliminare è stata rinviata al 5 marzo. Sono Raffaello Giovanni Pedi, di 43 anni, responsabile della manutenzione edilizia e componente di alcune commissioni di gare d’appalto che la Procura ritiene pilotate; Rosario Simone Graziano Reitano, di 36 anni, imprenditore; Alfio Giuffrida, 59 anni, amministratore di una ditta per la “costruzioni di edifici”. Tra gli indagati anche Salvatore Branchina, 58 anni, Responsabile unico dei procedimenti (Rup) della Pubbliservizi Spa, che ha collaborato alle indagini. Archiviata la posizione dell’imprenditore Santo Nicotra, di 44 anni. Nella procedimento hanno presentato richiesta di ammissione come parte civile la Città metropolitana di Catania e la Pubbliservizi. Secondo l’accusa, le indagini, avrebbero fatto emergere quello che per la Guardia di finanza è “un collaudato sistema corruttivo orchestrato dall’ex Presidente della Pubbliservizi, Messina ,e dal suo stretto collaboratore Trombetta che, avvalendosi del contributo determinante di Pedi, indirizzavano l’affidamento di lavori e servizi a imprese traendone svariate utilità”. L’aggiudicazione degli appalti, sostiene la Procura di Catania, è “avvenuta in violazione della normativa di evidenza pubblica rappresentata dal Codice degli Appalti”. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dai sostituti Fabio Regolo e Fabio Saponara