Catania, grande esibizione di Margherita e Claudia Aiello: Le Belliniane che incantano il pubblico

Ecco il duo perfetto, “Le Belliniane”. L’inedita coppia della musica che incanta tra notturni e arie d’opera, sorelle nella vita: Margherita e Claudia Aiello. La serata è quella giusta, sabato 27 gennaio, Giorno della Memoria, perché la grande storia umana ha bisogno di tempo e rimembranza per saper riconoscere gli orrori. L’iniziativa delle belliniane, inserita nel contesto delle festività Agatine del 2018, è quello di rendere omaggio alla vergine e martire Agata, a pochi giorni dalla festa. Tutto avviene non nel tempio della musica, il magnifico Teatro Massimo, ma nel tempio sacro di una chiesa: la Badia di Sant’Agata, chiesa monumentale di recente restituita ai catanesi per eventi di cultura. Una serata a scopo benefico, che ha visto accomunati nell’intermeeting i club services di Motta Santa Anastasia. Chiesa stracolma, effetto del desiderio di partecipare ad un evento ricco di valori da condividere. Il richiamo è certamente la grande musica di operisti come Bellini e Puccini, e di compositori come Chopin e Liszt. E poi loro, le sorelle accumunate dalla stessa passione per la musica. Il duo “Le Belliniane”, da poco costituito, ha debuttato lo scorso dicembre a Milano. In Sicilia hanno scelto Catania per farlo. Le sorelle hanno corposi ‘curricula’ nonostante la giovane età. Claudia suona il pianoforte sin da piccola, è attualmente docente di pianoforte di ruolo presso il liceo musicale “Grassi” di Lecco. Ha pubblicato dei volumi con composizioni originali per la casa editrice CUECM, riconosciuta vincitrice “silver medal” nel 2017,  prestigioso concorso internazionale per compositori “Global music awards”. Come la sorella, anche Margherita eredita la musica dalla genitrice; studia dapprima violino per poi dedicarsi agli studi vocali. Ancora iscritta all’ultimo anno del biennio di II livello in discipline musicali, presso l’Istituto superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” di Catania. Come soprano ha debuttato nel ruolo di Fiordispina, nell’opera “L’impresario in angustie” di Domenico Cimarosa. E’ stata Papagena, nella rappresentazione in forma di concerto presso il Piccolo Teatro di Catania. Palerina nell’intermezzo “L’amante burlato” di P. Altieri. Molto impegnata a Motta Santa Anastasia, città di residenza, con l’associazione musicale intitolata al mitico Giuseppe Di Stefano. Insieme, le sorelle, sono uno scrigno della natura, hanno il merito di creare un’atmosfera ideale per il sogno. Come quel notturno n. 3 di Listz in programma: Claudia, sin dalle prime note, è riuscita a sprigionare gli effetti di un piacevole sogno d’amore. Quanti catanesi si saranno pentiti per non aver potuto sentire quelle arie belliniane colme di musica incantevole; come stupirsi dei presenti che, seduti sulle panche, hanno accompagnato con un fil di voce, “Qui la voce soave” da I Puritani, “Ah non credea mirarti” dalla Sonnambula, “Oh! quante volte” tratto da I Capuleti e i Montecchi. A Margherita va riconosciuto un linguaggio maturo e personale proprio nelle opere di Bellini. E poi quel “Signore ascolta” della Turandot, quasi preghiera, mai più orrore, o Signore. A fine concerto, naturalmente, l’abbraccio caloroso, l’omaggio floreale e lunghi applausi alla maestria artistica.

Riguardo l'autore Alfio Cartalemi

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