“Non sono furibondo ma freddo e deciso. Non ho creduto alla promessa di una mia candidatura perché so come vanno queste cose e non nutro alcun risentimento: il rispetto della parola data attiene a chi la dà. La verità è che non si è discusso di nulla, non c’è stato alcun passaggio regionale. In questa campagna elettorale il Pd troverà le porte del partito chiuse”. Così l’ex presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta commenta all’Adnkronos la sua esclusione dalle liste del Pd per le elezioni politiche del 4 marzo. Fuori anche il senatore uscente Beppe Lumia e il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Crocetta dice di non essere neanche deluso – “la delusione presuppone l’aver creduto in qualcosa” – e annuncia “un’operazione verità sui candidati dem” e una conferenza stampa per martedì 30 gennaio. “Non può essere che la Sicilia sia trattata come una colonia – aggiunge – che sia in corso una restaurazione e che chi vuole il cambiamento e mostri dissenso venga epurato”. L’ex presidente della Regione siciliana ricorda poi il suo ruolo durante le regionali. “Il giorno prima della presentazione delle liste Renzi mi chiamò per dirmi che dovevo salvare il Pd perché se non avessi ritirato le liste del Megafono Micari si sarebbe ritirato. Per senso di responsabilità, l’ho fatto”. Sul suo futuro all’interno del Pd, l’ex governatore risponde: “Non mi sono accorto di essere nel Pd”.