L’associazione culturale TerSicula, da anni attiva a sostegno della comunità di Valverde con iniziative culturali e sociali, vuole contribuire in modo significativo al restauro del Santuario Maria Santissima di Valverde (Catania), danneggiato dopo le alluvioni dello scorso anno che hanno causato il cedimento del terreno sottostante una porzione della piazza principale del paese e di un pilastro della struttura. Per questo motivo l’associazione culturale promuove la campagna di ‘fundraising’ Un pilastro per Maria, avviata per la raccolta di fondi utili a sostenere le spese per la messa in sicurezza e il restauro dell’edificio religioso, affidato alla cura pastorale dei Padri Agostiniani Scalzi, e meta di pellegrinaggi oltre che punto di riferimento per molti giovani valverdesi.
È già stato elaborato un piano di restauro e messa in sicurezza, approntato dall’architetto Raffaello Di Mauro su incarico della parrocchia e dell’ufficio dei Beni culturali della Diocesi di Acirealeinoltrato all’ufficio nazionale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) il cui costo ammonta a 406.945,70 euro, di cui 284.862,00 euro dovrebbero essere finanziati dai fondi 8xmille della CEI e i restanti 122.083,71 euro dovrebbero essere reperiti tramite la raccolta fondi promossa dalla parrocchia in un conto corrente dedicato, dove confluiranno le offerte dei fedeli e degli imprenditori locali. A questo si aggiunge l’azione di TerSicula che ha promosso la costituzione di una commissione che collaborerà con la parrocchia alla ricerca dei fondi necessari pari al 30% del costo degli interventi. Entro marzo 2018 si dovrebbe avere la conferma dell’avvenuta elargizione da parte della CEI, che corrisponderà a non più del 70% del costo totale dei lavori.
A questo scopo saranno organizzati eventi e cene con la presenza di vip a scopo di beneficenza il cui ricavato sarà consegnato alla parrocchia gestita da tre giovani sacerdoti brasiliani: Nei Simon, Gelson Dos Santos Lazarin e Leandro Xavier Rodrigues.
“Il Santuario – sottolinea padre Nei Simon – ha un valore enorme per la vita dei valverdesi e per i devoti della Madonna ma ha anche un grande valore sociale, storico e architettonico. È importante coinvolgere la società per dare nuova vita a questo Santuario”.
“Il territorio, inteso come comunità, va salvaguardato – spiega Lucia Tuccitto, responsabile culturale e promotrice del progetto di TerSicula – Il Santuario è il centro del paese ed è una della maggiori attrattive, sia religiose che turistiche di Valverde. Ecco perché TerSicula ha fatto propria questa battaglia. La devozione alla Madonna, i luoghi dell’apparizione, sono luoghi di un fascino unico, a maggior ragione per un credente. Importante anche l’aspetto sociale: l’oratorio ospita i giovani che qui trovano uno spazio dove poter trascorrere il loro tempo in maniera sana. È nel DNA della nostra associazione valorizzare il territorio, così ricco di storia come il nostro Santuario”.
La prima attività di raccolta fondi sarà organizzata al Parco commerciale Centro Sicilia di Misterbianco che ha sposato l’iniziativa e che si adopererà per sensibilizzare i commercianti, ponendo anche delle teche, lungo la galleria.
La seconda iniziativa si terrà il 9 marzo prossimo alla Masseria Carminello di via Carminello a Valverde: si tratta di una cena con momenti di intrattenimento finalizzata alla raccolta fondi. “Siamo orgogliosi – spiegano i titolari Antonio Rosano e Giovanni Samperi – di poter contribuire a un progetto così significativo. La speranza è che si possa raggiungere l’obiettivo e restituire alla comunità il nostro prezioso Santuario”.
L’apparizione della Madonna a Valverde
La tradizione fa risalire la nascita di Valverde all’apparizione della Beata Vergine a un feroce brigante che, poco prima di commettere un efferato delitto, si converte. La Madonna appare all’uomo, Dionisio, che piange i propri peccati e lo conforta esortandolo ad avere fiducia nella misericordia di Dio. L’uomo si presenta al sacerdote e invita i fedeli di Aci a salire processionalmente sul colle di Valverde. Maria avrebbe indicato con un prodigio il luogo dove desiderava che si costruisse una chiesa con i soldi avuti con la violenza. Quando alcuni giorni dopo la processione giunge al colle, uno stormo di gru volteggia nel cielo e si posa sul posto dove ora sorge il Santuario. È il segno che Maria desidera avere lì la sua casa.
I lavori per la costruzione della struttura procedono lentamente per mancanza d’acqua. Dionisio si rivolge alla Madonna che interviene indicando di picconare sulla base della roccia che forma la grotta dove abitava il brigante. Da lì una polla d’acqua che permette il proseguimento dei lavori e diventa ben presto fonte di guarigione per molti malati. I lavori, iniziati nel 1038, sono stati ultimati nel 1040. Nella seconda metà del 1500 la chiesa fu ampliata fino alle attuali dimensioni. Il terremoto del 1693 fece crollare il tetto ma la struttura resistette e fu risistemata entro l’anno successivo. Oggi è sede di pellegrinaggi da parte di moltissimi fedeli.
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