A una settimana dall’inizio dei saldi, Confesercenti Sicilia tira le prime somme sull’andamento degli incassi. Duecento le aziende intervistate in tutte le province dell’Isola, con un target di riferimento che è quello dei negozi di vicinato e non comprende i centri commerciali. Complessivamente in Sicilia vengono confermate le aspettative sull’andamento delle vendite considerate perlomeno ‘uguali’ se non ‘migliori’ rispetto al 2017 dal 63,83% dei commercianti che hanno risposto al sondaggio. Positivo l’andamento delle vendite ad Agrigento (80%), Enna (62,50%) e Ragusa (50%). Un vero flop, invece, a Palermo con l’80% degli intervistati che ritiene negativo l’andamento delle vendite rispetto a quello per i saldi 2017. Stessa percezione a Messina e Trapani (50% degli intervistati) e a Siracusa (42,85%).
“Le interviste – afferma Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia – evidenziano differenti valutazioni dovute all’incidenza che, in alcune realtà, ha determinato il Black Friday. In ogni caso, permane tra i consumatori una scarsa propensione all’acquisto, nonostante la convenienza dei saldi. Il clima non risente ancora degli effetti della ripresa economica che viene avvertita come debole”.
A risentire del Black Friday sono soprattutto le province di Palermo, Messina, Trapani e Ragusa. “Gli indicatori economici segnano una lenta ripresa ma i consumi continuano a contrarsi e i dati sui saldi a Palermo confermano questa tendenza – afferma il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi – Serve un nuovo patto fiscale che consenta alle imprese di tutelare l’occupazione e liberare risorse per gli investimenti. A Palermo riteniamo fondamentale la modifica del regolamento sulle medie strutture per favorire l’arrivo dei grandi marchi nelle zone centrali che in questo modo influirebbero positivamente anche sulle piccole attività”. Per quanto riguarda la spesa pro-capite durante i saldi, all’incremento di città come Agrigento ed Enna, fa fronte un calo dell’87,50% a Messina, del 50% a Trapani e del 40% a Palermo. Il sondaggio allunga lo sguardo anche sul futuro della stagione dei saldi. Oltre il 40% dei commercianti siciliani intervistati pensa che andrà più o meno nello stesso modo e solo poco più del 32% immagina un andamento migliore del 2017. Il 36,60% vede, invece, nero. Le punte più alte a Palermo (53,33%) e Messina (50%).
Focus anche sul settore moda e la competizione con i siti di e-commerce. “Secondo i commercianti – sottolinea Michele Sorbera, direttore di Confesercenti Sicilia – internet può essere vantaggioso anche per i negozi di vicinato, rappresentando una vetrina e aiutando il consumatore a orientarsi”. Più che le vendite online, in questo senso è utile la presenza sulla rete e un buon posizionamento del punto vendita sui motori di ricerca. Oltre il 77% degli intervistati ritiene che “investire sul posizionamento del proprio punto vendita sui motori di ricerca aiuta a sostenere il livello delle vendite”. Un dato che incide ‘molto’ secondo gli imprenditori di Ragusa (90%), Catania (50%) e Agrigento (50%.). Solo il 4,25 % del campione intervistato ritiene invece che questo “non incida sul volume degli affari”. In generale, soprattutto nelle tre grandi città siciliane, dal sondaggio emerge poca fiducia in una significativa ripresa per il settore moda. A pensarla così è il 66,66% degli intervistati a Palermo, il 62,50% a Messina e il 55% a Catania.