I carabinieri del nucleo operativo ecologico del comando per la tutela dell’ambiente hanno sequestrato la cava di contrada “Nocille” di Mascali, un’area di oltre 30 mila mq, di proprietà della “Società Inerti e Calcestruzzi Eteni S.C.” che opera nel settore di estrazione e frantumazione di materiale basaltico lavico. L’intervento dei militari dell’Arma è avvenuto nella piena flagranza di reato mentre era in azione sul posto, nelle attività di sbancamento e di estrazione del materiale, un escavatore e mentre era in piena funzione l’impianto di frantumazione dell’azienda. L’operaio addetto alla conduzione dell’escavatore è stato immediatamente bloccato così come il funzionamento dell’impianto di frantumazione nel quale è risultato essere convogliato il materiale abusivamente estratto. L’impianto non era in regola in quanto sprovvisto delle necessarie autorizzazione per le emissioni in atmosfera. Analoga mancanza anche per un collegato impianto di produzione ed insacchettamento di “azolo” e per il limitrofo impianto di produzione di calcestruzzi.
Le verifiche già effettuate, come nei precedenti casi, presso la sede dell’Ufficio tecnico del Comune di Mascali hanno fatto emergere che l’intera area dove si svolgeva l’attività di estrazione abusiva, pari a circa dieci mila mq, ricadono nella zona sottoposta a vincolo paesaggistico, “Parco dell’Etna” esistente sin dall’anno 1991 su tutta il comprensorio interessato dalla colata lavica del 1928 che ha colpito l’intera zona distruggendo, secondo le cronache dell’epoca, buona parte del centro abitato di Mascali, successivamente riscostruito. Il sopralluogo eseguito sul posto ha consentito di rilevare la presenza di 26 mezzi tra escavatori, pale meccaniche, una autobetoniera, nonché di camion di grandi e medie dimensioni, carelli elevatori ed altro (una parte dei quali dismessi) utilizzati a vario titolo nelle attività abusivamente svolte. L’intera cava, gli impianti di frantumazione e di produzione di calcestruzzi, tutti i mezzi movimento terra e veicoli trovati sul posto, tutte le attrezzature e tutta la rimanente area di pertinenza della ditta, dove sono presenti numerosi accatastamenti di materiali frantumati già lavorati, sono stati sequestrati. Il valore dell’intera azienda, degli impianti e dei mezzi presenti si aggira attorno al milione di euro. Il sequestro è stato convalidato dal gip. La titolare della Società M.C. di anni 60 di Mascali è stata denunciata perchè ritenuta responsabile di numerosi reati ambientali e del settore minerario ed anche per aver operato in maniera del tutto abusiva su zona sottoposta a speciale vincolo paesaggistico.