Oggi i carabinieri di Paternò hanno arrestato l’adranita Davide Garofalo, 42 anni, barelliere che aveva in uso un’ambulanza privata. L’uomo è accusato di omicidio volontario di tre anziane persone, uccise – secondo quanto ha raccontato una “gola profonda” che conosce da vicino il modus operandi – con il sistema dell’iniezione di aria nella vena del malato. All’accusa di omicidio volontario si aggiunge l’aggravante di avere favorito le consorterie mafiose della zona di Biancavilla (clan Mazzaglia-Toscano-Tomasello) e Adrano (clan Santangelo), già decimate dalle recenti operazioni antimafia denominate “Onda d’urto” e “Reset”. I clan – ha spiegato stamani in conferenza stampa Andrea Bonomo, sostituto procuratore della Dda – controllano la gestione delle onoranze funebri. I profitti che riguardano il trasporto in ambulanza sono di pertinenza degli ambulanzieri e del clan”.
Il personale “finto-sanitario” – come hanno detto stamattina magistrati e forze dell’ordine – viene assunto su precisa indicazione dei clan. La presenza quotidiana di ambulanze private nell’ospedale di Biancavilla, come nel resto di quasi tutte le strutture ospedaliere del Catanese, viene tollerata dai medici e dai dirigenti sanitari.
A Biancavilla il meccanismo si metteva in moto quando dall’ospedale “Maria SS. Addolorata” tornava a casa il malato in gravi condizioni, cui restava poco tempo da vivere. Una sorta di pietosa concessione ai familiari del paziente affinché il malato muoia tra le mura di casa propria. I medici, a quanto pare, erano all’oscuro di ciò che succedeva dentro l’ambulanza.