Miccichè batte i franchi tiratori: è il nuovo presidente dell’Ars

Micciché
Gianfranco Miccichè (Fi) è stato eletto, alla terza votazione, Presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Hanno votato tutti i 69 deputati presenti in aula. L’unico assente è il deputato autonomista Giuseppe Gennuso, colpito da un grave lutto. Al secondo posto la capogruppo Udc Margherita La Rocca Ruvolo, votata in massa dal M5S. L’elezione di Miccichè, scattata al 35esimo voto, è stata salutata da un lungo applauso. 
Il neo Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che mentre era ancora in corso lo spoglio, è andato ad abbracciare il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e alcuni componenti della Giunta, è stato eletto con 39 voti. Al secondo posto Margherita La Rocca Ruvolo ha ottenuto 20 voti, sette a Nello Di Pasquale del Pd, un voto a Sergio Tancredi del M5S e uno a Claudio Fava de ‘I Cento passi’. 
“Io non inseguirò la demagogia, lo dico a tutti. – ha affermato subito dopo l’elezione – Certamente dovremo continuare a eliminare gli sprechi e risparmiare quanto più possibile, ma cercherò, nei limiti del possibile, di non farlo a danno del funzionamento dell’Ars perché non considero positivo risparmiare 100 se porta a un danno di 200”. Intervenuto dallo scranno più alto di Sala d’Ercole Miccichè ha detto: “Questa volta non mi sono preparato nulla perché ieri lo avevo fatto e non mi ha portato bene”, facendo riferimento alla mancata elezione per un solo voto, alla seduta inaugurale di ieri.
Rivolto al presidente della Regione, Musumeci, ha detto: “Questa Assemblea le chiede di salvare la Sicilia. Questa Assemblea le darà tutto l’aiuto possibile, il massimo sostegno perché si esca dalla palude. Lo dobbiamo a questa terra e ai siciliani.
“Sarà mio compito – ha aggiunto il neo presidente dell’Ars – favorire quanto più possibile il percorso di realizzazione del programma che i siciliani hanno votato e farò di tutto perché questo possa realizzarsi e possa dare ai siciliani una possibilità di sviluppo nuovo che da troppi anni aspettano e che da troppi anni gli è stato promesso senza essere mantenuto”.
“Il compito del governo sarà arduo – ha concluso Micciché – potrei dire titanico per come è ridotta la nostra terra, ma sono sicuro che il presidente Musumeci saprà affrontarlo con grande capacità”.

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