Regionali 2017. Otto nomi all’ombra del castello Normanno. Chi vincerà?

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PATERNO’. In proporzione al numero di abitanti, forse, neanche la città metropolitana di Catania ha un numero così elevato di candidati alla carica di deputato regionale quanto la città di Paternò. Alla corsa all’assemblea regionale siciliana infatti nelle ultime ore si sono aggiunti altri due candidati che, anch’essi all’ombra del castello Normanno, sperano ad un risultato positivo delle urne a loro favore.

Ai già noti candidati all’Ars come Vito Rau, Gaetano Galvagno, Antonello Sinatra, Antonino Sapienza, Giancarlo Ciatto e Ionella Rapisarda si aggiungono proprio in “zona cesarini” Francesco Crupi e Giuseppe Carciotto.

Crupi raccoglie il suo impegno politico negli anni accanto al movimento dei Forconi ed a diverse esperienze politiche nell’alveo dei movimenti indipendentisti e sicilianisti. Giuseppe Carciotto, dopo l’ultima esperienza alle elezioni comunali con la lista Patto Popolare si schiera tra le fila dei candidati alla regione sostenendo Micari nella lista Alternativa Popolare. Una scelta che guarda di certo a quell’elettorato di centro sinistra che trova i suoi referenti nell’attuale compagine di governo nazionale del PD di Matteo Renzi e di AP di Angelino Alfano.

Un vero e proprio tripudio di nomi per una città che manca l’appuntamento con la deputazione regionale da troppo tempo. Allora la domanda che ciascuno sembra porgersi è inevitabile. Non sarebbe stato più efficace concentrare le forze per costruire delle candidature forti tanto da far eleggere uno o due rappresentanti del territorio che, a conti fatti, oggi, rischiano di non avere la certezza di un numero di elettori sufficienti nella città per raggiungere un risultato così importante per il territorio?

Non si tratta di capacità. Sappiamo benissimo che ogni proposta di candidatura proviene da candidati che hanno dimostrato la proprie competenze amministrative e professionali ed ognuno di loro può portare certamente un valido contributo alla Regione Siciliana. Ma la questione è un’altra. Può ancora una volta la comunità paternese mancare l’appuntamento con le elezioni regionali? E’ ancora possibile sacrificare l’opportunità di avere un candidato che rappresenti a pieno la città di Paternò, per favorire candidature lontane dalla città? Può Paternò ancora una volta limitarsi ad essere solo un bacino di voti per gli altri?

La strada verso il verdetto del 5 novembre ancora è lunga, ma la città di Paternò non può e non deve dimenticare la propria storia politica in omaggio ai tanti uomini politici che ne hanno dato nel tempo passato una dimensione alta e rispettabile. Uomini certamente di un’epoca diversa, con una “vivacità” diversa e un modo diverso di intendere l’impegno politico. Vogliamo citarne soltanto uno per tutti, che ha dato tanto alla città di Paternò, Barbaro Lo Giudice. Che il suo ricordo possa riportare in ogni cittadino quel grande senso di appartenenza e quella lungimiranza politica che permetta a questa città di rivivere nuove primavere politiche che fanno grande il senso di comunità e la crescita di un territorio. Forza Paternò!

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