Blitz, arresti e indagini: due anni di attività dei carabinieri

CATANIA. Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Francesco Gargaro, lascia. Il suo posto verrà preso dal pari grado Raffaele Covetti. Gargaro, questa mattina, ha salutato la stampa: nell’occasione il Comando provinciale ha diffuso il report di due anni di intenso lavoro.

I carabinieri di Catania, nel biennio 2015/2017, nell’attività di controllo del territorio hanno effettuato oltre 100.000 pattuglie e perlustrazioni nel corso delle quali sono state identificate più di 450.000 persone.
Significative sono, al riguardo, le circa 1 milione e 200 mila chiamate, quasi 1700 al giorno, pervenute nel biennio alle Centrali operative del Comando Provinciale e della Compagnia di Caltagirone attraverso il numero di pronto intervento “112”, cui sono seguiti oltre 100 mila interventi per soccorso, per reati e per privati dissidi.
Con riferimento allo stesso periodo, apprezzabile è risultato l’impegno profuso nel contrasto delle manifestazioni criminali, inerenti anche allo spaccio di sostanze stupefacenti, ove particolarmente incisiva è stata l’azione condotta nell’intera provincia nel versante della lotta al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti con ben 697 arresti eseguiti ed il sequestro di ingenti quantitativi di droga. L’incessante attività di contrasto alla criminalità organizzata ha permesso inoltre di sottrarre ai “clan” catanesi un numero consistente di armi pari a 628 tra pistole, fucili ed armi bianche.
In particolare si evidenzia l’impegno dell’Arma etnea nel contrastare il fenomeno delle estorsioni che ha consentito, anche grazie ad una rinnovata fiducia nelle Istituzioni da parte delle vittime, l’arresto di oltre 400 persone.
Nel biennio trascorso, le Stazioni e tutte le componenti investigative e radiomobili del Comando Provinciale di Catania hanno denunciato in stato di libertà 13.708 persone e ne hanno tratte in arresto 3.754, di cui 2.954 in flagranza di reato, ma soprattutto hanno perseguito 72.712 reati, che corrispondono al 77% delle denunce complessivamente presentate a tutti i reparti ed uffici delle Forze di Polizia (93.702). Per non parlare delle 21 operazioni antimafia (per un totale di 415 arrestati), condotte con la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e la Procura della Repubblica di Caltagirone e della cattura del latitante Nizza Andrea, inserito nell’elenco dei ricercati più pericolosi a livello nazionale.
Nel corso del periodo di riferimento è significativo segnalare che dei 13 efferati omicidi avvenuti nella provincia etnea 10 sono stati scoperti e gli autori assicurati alla giustizia anche grazie al determinante intervento della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo.
I dati relativi ai primi otto mesi dell’anno in corso fanno registrare nella provincia rispetto allo stesso periodo del 2016 una netta diminuzione dei reati tentati e consumati (-7,34%), con particolare riguardo alle rapine (-19,58%) ed ai furti (-8,48%).
Di seguito si riportano le operazioni di servizio maggiormente significative condotte negli ultimi due anni nei confronti della criminalità organizzata:
nel febbraio del 2016, nell’ambito dell’operazione “VICERE”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di 109 tra dirigenti ed affiliati del clan mafioso dei “LAUDANI”, detto dei “MUSSI ‘I FICURINIA”. L’operazione, condotta su tutto il territorio nazionale ed all’estero (Germania e Olanda), ha posto in evidenza le attività criminali di una delle più ramificate e pericolose organizzazioni criminali operanti nel catanese, diretto dai componenti di un gruppo familiare facente capo al “patriarca” Sebastiano LAUDANI (classe 1926), responsabile, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi ed altri reati;
nel febbraio del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “THE END” , i Carabinieri della Compagnia di Paternò (CT) hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere destinata a 14 personaggi aderenti al clan “ASSINNATA”, affiliato alla famiglia mafiosa catanese dei “SANTAPAOLA”, con a capo ASSINNATA Domenico (cl.1952) ed il figlio Salvatore (cl.1972), ritenuti responsabili dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione ed associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, commessi per tutto il 2012 fino al settembre 2013;
nell’aprile del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “GOST PUSHER”, i Carabinieri della Compagnia di Palagonia (CT) hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 5 persone indagate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso, fatti accertati tra i mesi di marzo ed aprile del 2015. L’operazione ha permesso di smantellare un centro di spaccio molto attivo nel centro di Ramacca (CT);
nel maggio del 2016 i Carabinieri della Compagnia di Caltagirone hanno eseguito il fermo di 5 persone, di cui una minorenne, poiché ritenute responsabili di porto e detenzione illegale di armi, furto aggravato e ricettazione. Il provvedimento si inquadra nel contesto di un’indagine di più ampio respiro, condotta dal Nucleo Operativo della citata Compagnia, mediante attività tecniche e dinamiche, attraverso la quale è stato possibile documentare l’esistenza di un sodalizio criminale dedito a gravi reati, tra i quali: rapine, furti, danneggiamenti, porto e detenzione di armi da fuoco nonché detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I componenti del gruppo, pur se di giovane età, hanno evidenziato una notevole pericolosità e propensione a delinquere.
nel giugno del 2016 nell’ambito dell’operazione denominata “MASSIMINO”, i Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’ usura. L’ indagine, svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia e coordinata dalla Procura della Repubblica gruppo reati contro l’economia, ha avuto inizio nel novembre 2013, con la denuncia sporta da una delle numerose vittime (12 in totale sono quelle accertate ed escusse dai Carabinieri) del sodalizio criminale, un imprenditore finito nel vortice dei prestiti usurari;
nel luglio del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “CARTHAGO”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere destinata a 35 persone indagate per i reati di associazione mafiosa, armi e traffico di stupefacenti, ritenute appartenenti al gruppo dei Nizza della famiglia Santapaola, tra i più agguerriti ed organizzati del panorama criminale catanese, capeggiato da NIZZA Andrea, irreperibile dal dicembre 2014 ed inserito nell’elenco dei “latitanti più pericolosi” del Ministero dell’Interno. Nel corso delle indagini, condotte dal Nucleo Investigativo dal 2014 al 2016, è stato sequestrato un arsenale costituito da oltre 50 armi, tra pistole, fucili e mitragliatrici, e sono state accertate le dinamiche del gruppo mafioso, soprattutto in relazione alla gestione di numerose “piazze di spaccio” cittadine;
nel novembre del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “POLARIS”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere destinato a 29 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana per conto di Cosa Nostra catanese. Gli arresti operati nel popolare quartiere San Cristoforo hanno consentito di smantellare una delle piazze di spaccio più redditizie del capoluogo etneo;
nel novembre del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “NEW FACES”, i Carabinieri della Compagnia di Palagonia hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso ne confronti di 6 soggetti indagati per i reati di associazione mafiosa ed estorsione. Il gruppo, capeggiato dal 46enne FERRARO Salvatore di Palagonia, era collegato alla famiglia di Cosa Nostra catanese Santapaola-Ercolano, per conto della quale aveva ricevuto l’incarico, per un certo periodo di tempo, di gestire il racket delle estorsioni sul versante calatino della provincia ed in particolare nell’area di interesse tra Palagonia e Militello in Val di Catania;
nel novembre del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “BALY”, i Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno eseguito una ordinanza cautelare destinata a 15 soggetti indagati per associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e per i reati di spaccio. L’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, trae origine dalle intercettazioni di soggetti che facevano riferimento ad una florida attività di spaccio di stupefacenti che aveva come snodo delle cessioni il chiosco denominato “BALY” di Gravina di Catania;
nel dicembre del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “KALLIPOLIS”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 12 persone facenti parte del gruppo criminale capeggiato da OLIVERI Pietro Carmelo, operante sui territorio di Castiglione di Sicilia, Giarre e Fiumefreddo di Sicilia, affiliato al clan mafioso Santapaola-Ercolano e dedito alla commissione di delitti contro il patrimonio, allo spaccio di sostanze stupefacenti, attività finalizzate all’arricchimento del sodalizio nonché all’acquisizione, controllo e gestione del tessuto economico locale. Agli indagati sono stati contestati a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e rapina, reati aggravati dal metodo mafioso;
nel dicembre del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “ONDA D’URTO”, i Carabinieri della Compagnia di Paternò hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di 11 personaggi sodali al clan Mazzaglia – Toscano – Tomasello, attivo nel comune di Biancavilla, considerato articolazione della famiglia mafiosa catanese Santapaola – Ercolano, per estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.
nel gennaio del 2017, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Catania hanno catturato il latitante NIZZA Andrea Luca, classe 1986, irreperibile dal 12 dicembre 2014 e, dal giugno 2015, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno. NIZZA che, nonostante la latitanza, ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’omonimo gruppo criminale, quale articolazione della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola – Ercolano”, attivo nel quartiere di Librino.
I militari – il 15 gennaio – fecero irruzione in una villetta, dotata di tutti i confort, situata nella periferia di Viagrande, al confine con il comune di Trecastagni. Il latitante fu trovato in compagnia della giovane moglie in gravidanza e di due dei suoi figli. All’interno dell’immobile furono trovati anche due giovani coniugi incensurati, di 30 e 26 anni, a loro volta arrestati per favoreggiamento personale aggravato dall’aver commesso il fatto per agevolare l’organizzazione mafiosa “Santapaola – Ercolano”. I due, per quanto potuto accertare nell’immediatezza dei fatti, si prendevano cura della famiglia del latitante assicurando adeguata assistenza logistica;
nel gennaio del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “ORFEO”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 persone appartenenti alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano e, in particolare, alla frangia operante nel popoloso quartiere catanese di Picanello, ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso. Il provvedimento trae origine da un’indagine condotta dai militari del Nucleo Investigativo dal marzo del 2013 al dicembre del 2014, periodo in cui i Carabinieri hanno monitorato, con indagini tecniche e di tipo tradizionale, le attività del sodalizio criminale e dei suoi associati;
nel febbraio del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “BINGO”, i Carabinieri della Compagnia di Giarre hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 persone, ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. I sodali, diretti da un elemento di spicco della criminalità giarrese, avevano ruoli ben precisi, agivano con l’animus di appartenere ad uno stesso sodalizio e alimentavano la cassa comune con i proventi dello spaccio attingendo quotidianamente da vari depositi. I promotori ed organizzatori del sodalizio criminale si avvalevano anche di soggetti minorenni, intimando ai pusher al dettaglio di commettere rapine per ripianare i debiti connessi allo smercio illecito o dovuti ai sequestri;
nel marzo del 2017, nell’ambito dell’operazione “PIRAMIDE”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso nei confronti di 17 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti, estorsione e rapina, con l’aggravante del metodo mafioso, usura, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e traffico di influenze illecite. Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 6 imprese e dei rispettivi beni aziendali il cui valore complessivo è stimabile in almeno 50 milioni di euro.
nel marzo del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “FERMI TUTTI”, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere, tra Catania, Messina, Agrigento e Catanzaro, destinato a 6 soggetti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, furti aggravati e ricettazione. A finire in carcere un gruppo criminale specializzato nelle rapine a mano armata ai distributori di carburante;
nell’aprile del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “RESET”, i Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere destinato a 6 persone indagate per estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. I provvedimenti cautelari sono scaturiti da una lunga e complessa attività d’indagine nei confronti di appartenenti al clan “Mazzaglia – Toscano – Tomasello”, attivo nel comune di Biancavilla e considerato articolazione della famiglia mafiosa “Santapaola-Ercolano”. I riscontri investigativi svolti, caratterizzati anche da attività tecniche di intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre a riprese video, hanno permesso di ricostruire minuziosamente l’azione estorsiva, e di evidenziare i ruoli e le dinamiche del citato clan biancavillese;
nell’ aprile del 2017, nell’ambito dell’operazione “CICLOPE 2”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di 9 soggetti appartenenti al gruppo criminale facente capo a Michele D’Avola, operante sui territori di Vizzini e Francofonte e legato alla famiglia mafiosa Santapaola – Ercolano di Catania ed al clan Nardo di Lentini. Agli indagati sono stati contestati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso e di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso;
nel maggio del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “ARABA FENICE”, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale hanno eseguito nella provincia etnea un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di 15 persone appartenenti al “gruppo di Belpasso”, operante prevalentemente in quel comune, quale articolazione territoriale della famiglia mafiosa Santapaola – Ercolano, ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina, sequestro di persona, danneggiamento seguito da incendio e riciclaggio, con l’aggravante del metodo mafioso;
nel maggio del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “COSMO MARKET”, i Carabinieri della Compagnia di Acireale hanno eseguito un provvedimento cautelare destinato a 11 soggetti indagati per associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il monitoraggio dell’attività ha consentito di documentare l’esistenza di un’organizzazione stabile, ben strutturata e collaudata, contraddistinta dall’avvicendamento continuo di gruppi di soggetti sulla base di turni prestabiliti con suddivisione di ruoli tra le vedette, i pusher ed i rifornitori, tale da garantire una capacità di vendita che spaziava, generalmente, dalle ore 08:00 del mattino sino alla mezzanotte, senza alcuna soluzione di continuità;
nel luglio del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “DOCKS”, i Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno eseguito un provvedimento cautelare destinato a 54 soggetti legati alla famiglia mafiosa Santapaola – Ercolano indagati per associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e rapina;
nel luglio del 2017, nell’ambito dell’operazione denominata “CARTHAGO 2”, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo hanno eseguito un provvedimento cautelare destinato a 23 soggetti legati alla famiglia mafiosa Santapaola – Ercolano indagati per associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione;
i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro nel periodo analizzato hanno effettuato verifiche e controlli nei cantieri in materia di legislazione sociale e di sicurezza sul lavoro eseguendo 371 accessi ispettivi, intervistato 1.125 lavoratori di cui 260 “in nero” e 50 irregolari, adottato 54 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, denunciate 229 persone, elevando sanzioni amministrative per un importo di oltre 700.000 euro e recuperando contributi previdenziali per circa 350.000 euro.

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