Mafia, a Ragusa GdF sequestra 45 mln a “Titta ‘u ballerinu”: è il re degli imballaggi

Beni per 45 milioni di euro, tra attività commerciali, immobili, autovetture e disponibilità finanziarie, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Catania a Giombattista Puccio, 58 anni, detto “Titta ‘u ballerinu” per via del suo contestuale legame alla Stidda e a Cosa nostra. Raggiunto da un provvedimento restrittivo a dicembre per reati di mafia, intestazione fittizia di imprese e traffico illecito di rifiuti, è riuscito a costruire una posizione dominante nel settore della realizzazione di imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria (Ragusa). Puccio, detenuto nel carcere di Siracusa, avrebbe creato un vero e proprio cartello mafioso di imprese che ha assunto il monopolio negli imballaggi a Vittoria. Accertato il coinvolgimento di alcune aziende riferibili a Puccio in un complesso sistema di stoccaggio di rifiuti. Le sue imprese mafiose, secondo il Nucleo di polizia economico-finanziario di Catania guidato dal tenente colonnello Francesco Ruis, sono state formalmente amministrate da prestanome (tra i quali, i due figli Giovanni e Luigi, la figlia Giuseppina, le nuore Zaira Scribano e Floriana Guarnera, nonché persone di fiducia quali Salvatore Asta e Gianluca Sanzone). ‘Titta’ Puccio ha una caratura criminale di prim’ordine. Parlano le sue precedenti condanne con sentenze definitive nel 1999, “per aver offerto assistenza a diversi latitanti appartenenti alla Stidda” e, nel 2003, “per aver fatto parte del clan Cosa nostra Mammasantissima negli anni 1997 e 1998”.

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