Migranti: arrivata ad Augusta la nave Aquarius con 280 profughi

CORRIERE ETNEO. In Sicilia è sbarcata al porto di Augusta (Siracusa) la nave Aquarius dell’ong SOS Mediterranee (gestita in partnership con Medici senza Frontiere), con a bordo 280 migranti soccorsi in diverse operazioni negli ultimi giorni nel Canale di Sicilia. I profughi – tra cui 47 donne e 32 minori, 25 non accompagnati – provengono da 22 Paesi diversi, tra cui Siria, Libia, Eritrea e Somalia. Sabato il team di SOS Mediterranee aveva prima soccorso 110 persone, tra cui 18 donne, da un gommone sgonfio nelle acque internazionali al largo della Libia, quindi sull’Aquarius erano state trasbordate 62 persone – incluse 4 donne – soccorse dalla nave mercantile Asso Trenta in prossimità di una piattaforma petrolifera al largo della Libia. Ieri invece erano stati trasferiti a bordo della Aquarius 108 migranti, soccorsi sabato dalla nave Open Arms della ong Proactiva Open Arms nelle acque internazionali a est di Tripoli. Tra loro un ragazzo libico malato di leucemia che ha avuto bisogno di cure mediche urgenti.

Alle 7 del mattino di sabato 10 marzo la Aquarius ha ricevuto la segnalazione di più imbarcazioni in difficoltà e l`indicazione dal Centro di coordinamento del soccorso in mare di Roma di raggiungere la posizione stimata di uno dei natanti. Una spessa nebbia ha complicato la ricerca dell`imbarcazione in difficoltà. Nel momento in cui è stata individuata, inizialmente da parte di un peschereccio, numerose persone si sono gettate in acqua nel tentativo di raggiungerlo a nuoto. “Quando abbiamo visto arrivare il peschereccio, gli altri a bordo del gommone sono andati nel panico perché avevano paura che fosse una barca libica e preferivano continuare il viaggio rischiando di morire in mare piuttosto che essere riportati in Libia”, ha raccontato ai volontari di SOS Mediterranee un giovane palestinese recuperato in stato di shock e ipotermia dopo essere scampato all`annegamento. Il team dei soccorritori della Aquarius è quindi intervenuto, ha stabilizzato la situazione a bordo del gommone, distribuito i salvagente e poi evacuato, uno dopo l`altro, i passeggeri. Le 110 persone a bordo del gommone – appartenenti a più di 13 nazionalità diverse (sono in prevalenza originari dell`Africa occidentale ma si contano anche due libici e due palestinesi) – sono state soccorse e affidate alle cure del personale medico di MSF a bordo. Tra loro c`erano casi di ipotermia e lesioni causate dai maltrattamenti subiti in Libia.

L’Aquarius nella serata di sabato ha poi accolto a bordo 62 persone (in maggioranza nordafricane), salvate da un gommone qualche ora prima dalla nave mercantile Asso Trenta in prossimità delle piattaforme petrolifere di Bouri nelle acque internazionali a ovest di Tripoli. Altre 108 persone, soccorse dalla nave Open Arms dell`Ong ProActiva OpenArms nel corso di due distinte operazioni, sono state trasferite a loro volta sulla Aquarius a tarda notte. Un giovane di 14 anni affetto da una grave malattia, accompagnato dai suoi due fratelli maggiori, era stato recuperato in alto mare sabato mattina dall`Ong ProActiva a bordo di una piccola imbarcazione alla deriva. Nel pomeriggio di sabato i soccorritori di OpenArms avevano salvato oltre 100 persone a bordo di un gommone, individuato grazie alle ricerche aeree del velivolo umanitario Moonbird dell`Ong Sea-Watch nelle acque internazionali a est di Tripoli.

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