Museo di Adrano, la carica dei 10 mila visitatori: “C’è bisogno di eventi”

Un passo avanti rispetto ai musei di Caltanissetta, Ragusa e Gela. Sebbene lontano dai circuiti turistici il Museo regionale di Adrano, intitolato al prof. Saro Franco e ospitato all’interno del Castello Normanno, fa registrare un lusinghiero numero di presenze di visitatori. Nel 2017, stando al report reso noto nei giorni scorsi, per la prima volta è stata superata la soglia delle 10 mila presenze. L’analisi mensile degli ingressi paganti, durante l’anno scorso, offre ai responsabili della struttura indicazioni ben precise sulla programmazione futura.
Nello Caruso – Direttore Museo Adrano

“L’ottimo risultato, riferito al mese di maggio con oltre 3000 presenze, – spiega il direttore del Museo, arch. Nello Caruso – si è ottenuto grazie all’offerta didattica del museo in collaborazione con l’assessorato regionale al Turismo che ha sponsorizzato la visita ai castelli dell’area etnea, con la partecipazione di scuole di tutta la regione. Risulta evidente che sinergie tra istituzioni regionali e locali determinano implementazioni di flussi di visitatori, in particolare quelle dei giovani, potenziali turisti del futuro”.

L’analisi dei dati sulle presenze conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che eventi importanti promossi nel territorio attraggono turisti e visitatori come api in un piattino di miele.
“I buoni risultati riferita a settembre e ottobre – osserva il Direttore del Museo – sono anche da attribuirsi alla ‘Sagra del pistacchio’ di Bronte”. Molti tour operator, infatti, hanno inserito il Museo nella giornata di visita, prima o dopo di arrivare a Bronte, organizzando così una escursione per l’intera giornata. La prima domenica di ottobre si sono toccati le 600 presenze nell’intera giornata. Ciò dimostra come la mancanza di qualsiasi manifestazione turistica o culturale nel nostro Comune, (sia che si tratti di  valorizzare un prodotto locale o qualche rievocazione storica), penalizza la nostra cittadina. La proposta di un evento, organizzato dalla amministrazione oppure  dall’associazionismo culturale adranita, determinerebbe un aumento di presenze nel nostro museo e, ovviamente, benefici economici e commerciali a tutta la comunità”.
Poco sopra i 7 mila euro l’incasso annuo relativo ai biglietti, cifra modesta ancor più penalizzata dal fatto che i visitatori del museo pagano un biglietto ridotto di 2 euro potendo visitare 3 piani su cinque. Quando anche gli altri due piani saranno fruibili – si è in attesa del certificato per la prevenzione degli incendi – il biglietto tornerà a 4 euro.
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